La Nuova Sardegna

Sardo truffato in Toscana perde beni per un milione di euro

di Silvia Sanna
Sardo truffato in Toscana perde beni per un milione di euro

Allevatore originario di Silanus, vive in provincia di Siena da 40 anni. Convinto con l’inganno a firmare una donazione di case e terreni: tre denunce

19 dicembre 2017
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SASSARI. Truffato dal suo migliore amico, forse l’unica persona della quale si fidava. Lo ha fatto sino all’ultimo: non voleva accettare che quell’uomo all’apparenza così per bene, al quale aveva aperto la sua casa e il suo piccolo mondo, l’avesse tradito. Per i carabinieri della stazione di Chiusdino – che hanno avviato le indagini un anno fa – però non ci sono dubbi. La vittima è un pensionato di 70 anni di Silanus, che circa 40 anni fa ha lasciato il paese del Marghine per trasferirsi a Chiusdino, in provincia di Siena, dove abitano anche altri familiari e dove faceva l’allevatore. L’uomo, da qualche tempo gravemente malato, è stato raggirato da tre persone, tra le quali il suo migliore amico. La banda – secondo le accuse – è riuscita a convincerlo a firmare dei documenti grazie ai quali donava tutte le sue proprietà immobiliari a Chiusdino, costituite da alcuni casali e diversi terreni, per un valore di circa un milione di euro, oltre a 55mila euro in contanti. I tre sono stati denunciati per circonvenzione di incapace in concorso, i beni e i conti bancari sequestrati su disposizione del pm di Siena Nicola Marini.

La truffa. Era stata ben architettata anche se la sensazione degli inquirenti è che i tre abbiano avuto vita facile grazie alla fiducia che la vittima – una persona molto semplice e semi analfabeta – riponeva in loro. Il pensionato era stato indotto con l’inganno a firmare degli atti con i quali donava i suoi beni alla figlia del suo migliore amico, una ragazza di 23 anni residente in Lombardia: sarebbe stata lei a gestire l’azienda agricola, un agriturismo, da realizzare con il capitale della vittima. In realtà, dicono i carabinieri, il fine non aveva nulla di nobile: da parte dell’amico c’era solo l’intenzione di mettere le mani su un tesoretto a molti zeri. L’uomo, insieme alla figlia e a un’altra persona, ora devono rispondere dell’accusa di circonvenzione di incapace. I beni oggetto della donazione sono stati sequestrati così come i conti correnti bancari della vittima.

I primi sospetti. Ad accorgersi che stava succedendo qualcosa di strano sono stati un fratello e una sorella della vittima, anche loro residenti in provincia di Siena a breve distanza da Chiusdino. Sono stati loro a chiedere aiuto ai carabinieri dopo avere saputo della “donazione”. Nel gennaio 2016 hanno mostrato copia dei documenti firmati dal loro congiunto davanti a un notaio alla presenza di alcuni testimoni. Dall’atto fornito dai parenti risultava che l’uomo concedeva la nuda proprietà dei sui beni alla figlia dell’amico riservandosi solo l'usufrutto. Non solo: il settentenne disponeva importanti donazioni in denaro a favore della società nella quale lui e la donna diventavano soci. Tutto questo ai parenti dell’uomo è sembrato molto strano: il pensionato, quasi analfabeta, è da tempo affetto da una grave malattia che gli impedisce di parlare, al punto che comunica utilizzando dei bigliettini. Difficile credere che nelle sue condizioni volesse intraprendere una nuova attività imprenditoriale.

I beni. Il valore della truffa è stato calcolato dai carabinieri in circa 1 milione di euro. In quarant’anni di duro lavoro in campagna il pensionato di Silanus aveva messo da parte un patrimonio consistente: circa una decina gli ettari di terreno, all’interno dei quali si trovano due casali, e altre proprietà immobiliari. L’uomo era un lavoratore instancabile: dalla mattina alla sera in campagna dietro al bestiame. Niente vizi, mai al bar. Dopo tanti anni trascorsi in Toscana, prima dell’arrivo della malattia, continuava a parlare soltanto in sardo. Faceva una vita ritiratissima, in paese era semi sconosciuto. L’unico legame forte era quello con l’amico che invece l’ha tradito.

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