La Nuova Sardegna

Da Matrica a Fiume Santo, Uil preoccupata

di Gianni Bazzoni
Da Matrica a Fiume Santo, Uil preoccupata

Il segretario Tavera: «Dovevano rilanciare il territorio, oggi sono irrilevanti per Regione ed Eni»

20 dicembre 2017
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SASSARI. Incertezze e preoccupazioni, si chiude un anno durissimo per il nord Sardegna e si profila un 2018 complicato per il settore industriale che fatica a vedere uno spiraglio di sviluppo.

Il segretario generale della Uiltec di Sassari Giovanni Tavera ha indicato i punti centrali discussi dalla segreteria provinciale e dal consiglio della Uiltec. «Il progetto Matrica e il suo sviluppo, lo stabilimento Versalis di Porto Torres, il progetto Nuraghe e le bonifiche, il futuro della centrale elettrica di Fiume Santo. E poi il Gnl per la Sardegna. «Sono elementi che avrebbero dovuto costituire il volano per il rilancio di un intero territorio e della regione – sottolinea Giovanni Tavera – e invece sono stati messi nel cassetto o comunque hanno acquisito una irrilevante priorità agli occhi di chi dovrebbe governare tali percorsi. Il Protocollo sulla chimica verde, che avrebbe contemplato la realizzazione della terza fase del progetto Matrìca, è fermo a causa di interminabili discussioni e definizioni di dettagli fra Regione ed Eni». Nel frattempo l’indotto continua a perdere professionalità senza poter beneficiare neanche di ammortizzatori sociali.

«Versalis oggi a Porto Torres conta circa 280 maestranze dirette e altrettante indirette – afferma Tavera – ; la parte produttiva è rappresentata da una produzione di elastomeri Nbr che mantiene ancora salde le sue produzioni. Ma da tempo si chiedono maggiori investimenti». Sul fronte delle bonifiche si registra l’ennesima beffa: «A oltre tre anni dalla presentazione del Progetto Nuraghe di Syndial – prosegue Tavera –, tutto il percorso dell’area di Minciaredda è fermo al palo. L’istruttoria della Valutazione di impatto ambientale risulta inspiegabilmente bloccata negli uffici regionali dell’assessorato all’Ambiente; i lavori per la costruzione della piattaforma polifunzionale per il trattamento dei terreni non possono partire, negando a circa 200 addetti tra edili, metalmeccanici elettro-strumentali una occasione immediata di lavoro. Tutto questo in un territorio che boccheggia, con un tasso di disoccupazione al 35%. Risulta convocata una riunione alla Regione per il 18 gennaio 2018, ma non sarà una riunione decisoria».

Situazione critica anche per la centrale di Fiume Santo. «Le determinazioni del Governo nazionale sul fronte energetico devono far riflettere e occorre agire con determinazione e celerità. La nuova S.e.n. (Strategia energetica nazionale) ha previsto un nuovo piano energetico che imporrebbe una forte accelerazione verso la decarbonizzazione del paese. La scadenza è indicata nel 2025. Nasce il quesito su come si vorrà affrontare tale appuntamento, soprattutto legando la vertenza al tema del Gnl in Sardegna. Quesito che – conclude Tavera –, dovrebbe porsi il territorio insieme ai soggetti istituzionali, sociali e imprenditoriali. Entro il 2025 si potrà convertite la centrale Ep di Fiume Santo a Gnl? Se si, chi potrà accollarsi le ingenti spese per il progetto? Attraverso quali risorse? Queste sono domande che attendono risposta».

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