La Nuova Sardegna

Abusa di un ragazzino In manette un 70enne

di Gianni Bazzoni
Abusa di un ragazzino In manette un 70enne

Indaga la procura di Sassari. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Bancali 

22 dicembre 2017
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SASSARI. È finito in carcere con l’accusa peggiore: quella di violenza sessuale nei confronti di un ragazzino di 13 anni, figlio di persone che conosce bene e che avevano riposto piena fiducia in lui. Tanto da affidargli il ragazzino che - in più occasioni - si fermava anche a pranzo dallo «zio». L’arrestato è un uomo di 70 anni: l’hanno fermato i carabinieri del comando provinciale di Sassari in un paese dell’hinterland dove si è consumato il grave fatto. L’indagato è già stato rinchiuso nel carcere sassarese di Bancali.

L’inchiesta coordinata dalla procura della Repubblica di Sassari è delicata e coperta dal massimo riserbo per garantire piena tutela al minore rimasto vittima della violenza. C’è già stato anche l’incidente probatorio, con il 13enne sentito in audizione protetta alla presenza dello psicologo e del magistrato che coordina le indagini. E in quella occasione il ragazzino ha confermato tutto, si è liberato di un peso terribile e ha cominciato un lento percorso per uscire da un incubo che lo ha segnato in maniera terribile per mesi.

La vicenda è cominciata l’estate scorsa con le prime segnalazioni. In famiglia avevano percepito che qualcosa non andava, il ragazzino era diventato strano, appariva terrorizzato, come se stesse nascondendo qualcosa dietro la minaccia di qualcuno.

Un lento lavoro, il dialogo che apre qualche spiraglio e la verità che piano piano salta fuori. In quel momento il racconto arriva anche all’attenzione dei carabinieri, prima alla stazione del paese (dove i militari conoscono tutti e quindi anche il 70enne protagonista della brutta storia) e poi ai militari del comando provinciale. Tre mesi di accertamenti e di verifiche, la ricostruzione minuziosa di una situazione che viene definita in tutta la sua gravità. L’informativa dei carabinieri arriva in Procura e vengono disposte tutte le tutele per il ragazzino coinvolto. Ma si procede anche a “cristallizzare” gli elementi di prova che poi risulteranno determinanti per l’accusa. Il tredicenne viene sentito in ambiente protetto e alla famiglia vengono fornite tutte le garanzie che - in queste situazioni - sono fondamentali per scongiurare altri problemi alla vittima che ha dovuto subire le violenze.

L’inchiesta compie tutti i passi, fino a qualche giorno fa quando viene richiesta la misura cautelare e il 70enne viene arrestato dai carabinieri con la pesante accusa di violenza sessuale su un minore di 14 anni.

Operazione eseguita senza grandi clamori per evitare che attraverso l’arrestato si possa risalire in qualche modo alla giovanissima vittima.

L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Bancali a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha emesso il provvedimento. Nei prossimi giorni l’arrestato sarà sentito alla presenza del suo avvocato e dovrà difendersi da un’accusa infamante.

Le violenze - secondo quanto emerso nel corso delle indagini - sarebbero avvenute nella casa del 70enne, dove il ragazzino trascorreva parte della giornata e si fermava anche a pranzo. Dopo i primi incontri, profittando della fiducia del ragazzino e dei genitori, l’uomo sarebbe riuscito a creare una condizione di sottomissione fino a costringere il 13enne a subire le morbose attenzioni per poi arrivare alla violenza sessuale. La prima fase dell’inchiesta si è conclusa con l’arresto del 70enne.

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