La Nuova Sardegna

Orfani di femminicidio, approvata la legge ideata in Sardegna

di Antonello Palmas
Orfani di femminicidio, approvata la legge ideata in Sardegna

Sì definitivo in Senato il testo sulla tutela dei figli delle vittime: bozza scritta dalla Busia, primi firmatari Uras e Capelli

22 dicembre 2017
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ROMA. Il disegno di legge che tutela gli orfani di femminicidio passa al Senato con 165 sì, 5 no, un solo astenuto, e diventa legge. Una legge che ha una chiara anima sarda, visto che dalle vicende isolane è nata la bozza scritta da Anna Maria Busia e sono sardi anche i primi firmatari alla Camera e al Senato, Roberto Capelli e Luciano Uras. Il testo era già stato licenziato da Montecitorio il 1° marzo e non è stato modificato, nonostante l’ostruzionismo di Forza Italia.

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Le nuove tutele si applicano ai figli minorenni e maggiorenni economicamente non autosufficienti della vittima di un omicidio commesso dal coniuge (anche se separato o divorziato), dal partner di un'unione civile (anche se cessata) o da persona legata da relazione affettiva e stabile convivenza (o che lo è stata). L'omicidio del coniuge, del partner civile e del convivente viene equiparato a quello dei genitori o dei figli e rientra quindi nella fattispecie aggravata per la quale è prevista la pena dell'ergastolo (da 24 a 30 anni se la vittima è divorziata o l'unione civile sia cessata). Lo Stato si farà carico delle spese degli orfani sia nel processo penale sia in quello civile, compresi i procedimenti di esecuzione forzata. E a tutela del risarcimento del danno a favore dei figli della vittima, il Pm che procede per omicidio ha l'obbligo di richiedere il sequestro conservativo dei beni.

Agli orfani costituiti parte civile spetta a titolo di provvisionale il 50% del presumibile danno che sarà liquidato in sede civile (conversione del sequestro in pignoramento già con la condanna in primo grado). A chi è rinviato a giudizio per omicidio viene sospeso il diritto alla pensione di reversibilità, che sarà percepita dai figli della vittima. La condanna e il patteggiamento comportano automaticamente l'indegnità a succedere (senza bisogno di azione civile). Inoltre viene esteso il fondo di solidarietà per le vittime di mafia, usura e reati intenzionali violenti. Ai figli delle vittime è assicurata assistenza medico-psicologica, la quota di riserva prevista per l'assunzione di categorie protette e la possibilità di cambiare cognome.

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«Si è scritta una bellissima pagina parlamentare in termini di diritti e tutele – dice Luciano Uras, senatore del gruppo misto –. È merito dell'impegno dei familiari delle vittime, tutori dei minori colpiti. Un grande lavoro di squadra che ha visto esponenti di diversi schieramenti politici sostenere e votare questo importante provvedimento». La consigliera regionale del gruppo misto Anna Maria Busia: «È una legge fatta da donne sarde e di questo siamo orgogliosi, il testo base l’ho elaborato io seguendo da legale la vicenda di Vanessa Mele, lasciata senza casa e pensione di reversibilità dal padre che assassinò la madre e che ha dovuto attendere 20 anni per ricevere giustizia dopo aver intentato una decina di procedimenti giudiziari. Provo grande soddisfazione e il mio pensiero corre prima di tutto alle vittime».


Questi i punti salienti della legge.

TUTELE ESTESE A MINORI E NON SOLO. Le nuove tutele si applicano ai figli minorenni e maggiorenni economicamente non autosufficienti della vittima di un omicidio commesso dal coniuge (anche se separato o divorziato), dal partner di un' unione civile (anche se cessata) o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva e stabile convivenza.

UXORICIDIO EQUIPARATO A PARRICIDIO. L'omicidio del coniuge, del partner civile e del convivente viene equiparato a quello dei genitori o dei figli e rientra pertanto nella fattispecie aggravata per la quale è prevista la pena dell'ergastolo. Reclusione invece da 24 a 30 anni se la vittima è divorziata o l'unione civile sia cessata.

SPESE PROCESSO A CARICO DELLO STATO. Gli orfani di crimini domestici potranno accedere al gratuito patrocinio a prescindere dai limiti di reddito. Lo Stato si farà carico delle spese sia nel processo penale sia in quello civile, compresi i procedimenti di esecuzione forzata.

RISARCIMENTO DANNO GARANTITO DA SEQUESTRO. A tutela del risarcimento del danno a favore dei figli della vittima, il Pm che procede per omicidio ha l'obbligo di richiedere il sequestro conservativo dei beni dell'indagato. Agli orfani costituiti parte civile, in sede di condanna (anche non definitiva), spetta a titolo di provvisionale una somma pari al 50% del presumibile danno che sarà liquidato in sede civile. A tal fine è prevista la conversione del sequestro in pignoramento già con la condanna in primo grado.

AI FIGLI LA PENSIONE DI REVERSIBILITÀ. Nei confronti del familiare per il quale è chiesto il rinvio a giudizio per omicidio viene sospeso il diritto alla pensione di reversibilità. Durante tale periodo (e fino a quando vi siano i requisiti di legge) la pensione, senza obbligo di restituzione, sarà percepita dai figli della vittima. In caso di proscioglimento o archiviazione, la sospensione viene meno e lo Stato, salvo vi sia stato subentro dei figli, dovrà corrispondere gli arretrati. La condanna e il patteggiamento comportano automaticamente l'indegnità a succedere (sarà direttamente il giudice penale a dichiararla, senza necessità di un'azione civile da parte degli eredi). Peraltro, fino ad archiviazione o proscioglimento, resta sospesa la chiamata all'eredità.

FONDO DI SOLIDARIETÀ ALLE VITTIME. A decorrere dal 2017 il Fondo per le vittime di mafia, usura e reati intenzionali violenti viene esteso anche agli orfani di crimini domestici con una apposita dotazione aggiuntiva di 2 milioni di euro all'anno per borse di studio e reinserimento lavorativo. Ai figli delle vittime è assicurata assistenza medico-psicologica gratuita fino al pieno recupero psicologico ed è attribuita la quota di riserva prevista per l'assunzione di categorie protette. Se il cognome è quello del genitore condannato in via definitiva, il figlio può chiedere di cambiarlo.

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