La Nuova Sardegna

Aree di crisi, via al progetto per la mobilità

Aree di crisi, via al progetto per la mobilità

Approvate le linee guida delle politiche attive per 970 lavoratori tra Porto Torres e Portovesme

28 dicembre 2017
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CAGLIARI. La Giunta regionale, su proposta dell’assessora del Lavoro, Virginia Mura, ha approvato le linee di indirizzo per definire il Progetto di politiche attive del lavoro nelle aree di crisi industriale complessa di Portovesme e Porto Torres (nella foto, una manifestazione) che consentirà ai lavoratori, beneficiari al 1° gennaio 2017 di un trattamento di mobilità ordinaria o in deroga, di ottenere un’ulteriore proroga fino al 30 giugno del 2018.

«Stiamo dando piena attuazione alle disposizioni normative nazionali e ai decreti ministeriali rivolti alle aree di crisi complessa. Si tratta di un sollievo parziale in alcuni territori particolarmente colpiti dalla pesante crisi industriale e dalla conseguente emergenza occupazionale», dice l’assessora Mura. Le risorse finanziarie assegnate alla Sardegna dal ministero del lavoro sono complessivamente 12,7 milioni di euro, di cui 1,3 già impegnati per la proroga di 12 mesi della cassa integrazione straordinaria per le società di Portovesme. I restanti 11 milioni saranno destinati per le autorizzazioni delle mobilità in deroga. Come da accordo siglato con i sindacati l’8 novembre, sono interessati dal provvedimento 970 lavoratori (630 dell’area di Portovesme, il resto di Porto Torres).

A breve si provvederà ad autorizzare la spesa delle risorse e la gestione dei provvedimenti di trattamento della mobilità. La Giunta, con due precedenti delibere, ha già approvato le linee di indirizzo per definire il Progetto di politiche di flexicurity nelle aree di Portovesme e Porto Torres. La delibera dà mandato all’Aspal perché integri l’elenco dei lavoratori. La stessa Aspal, individuata come soggetto attuatore, dovrà erogare le misure di politica attiva nei confronti dell’ulteriore contingente di lavoratori in questione. Tra questi sono ricompresi tutti i lavoratori di Portovesme che gravitano nel ciclo dell'alluminio, settore che sta per ripartire grazie all’accordo tra Regione, Mise e Invitalia per il rilancio degli impianti Alcoa, la cui cessione al nuovo investitore sarà definita, come annunciato venerdì dal ministro Calenda, il 15 febbraio.

«L’ulteriore proroga ai lavoratori in mobilità è condizionata all’erogazione di misure di politica attiva individuate in un apposito piano regionale. Si tratta – precisa l’assessora Mura – di un progetto che non rappresenta una soluzione alternativa al rilancio delle aziende coinvolte, che la Regione pone come questione prioritaria, ma è funzionale al riavvio delle produzioni e all’accesso alle opportunità occupazionali che deriveranno dal Piano Sulcis e dalle altre azioni previste per l’area di Porto Torres. L’avvio delle misure di politica attiva avverrà contestualmente alla fruizione dell’ammortizzatore sociale. Infatti, sono già stati definiti gli ulteriori passaggi finalizzati a ottenere l’autorizzazione che consentirà all’Inps di procedere con l’erogazione dei trattamenti». La Mura si dice «fiduciosa che nella Finanziaria nazionale sia inserita una norma per consentire l’ulteriore proroga della mobilità in deroga ai lavoratori delle aree di crisi complessa fino al 31 dicembre 2018».



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