La Nuova Sardegna

Francesco Pigliaru: «Treni, aerei e industria sono le priorità per il 2018»

Luca Rojch
Il premier Paolo Gentiloni con il governatore Francesco Pigliaru
Il premier Paolo Gentiloni con il governatore Francesco Pigliaru

Il governatore è sicuro: «Porteremo avanti le riforme, ora i primi risultati». Intervista con il presidente della Regione

29 dicembre 2017
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SASSARI. Ha navigato nella notte tempestosa della crisi economica. Ha cavalcato il serpente schizofrenico di una maggioranza complicata. È sopravvissuto al fuoco amico del Governo di Roma. E il presidente Francesco Pigliaru è ancora più determinato a portare avanti il suo mandato. Riaccesa l'Alcoa, riaperto l'ex Arsenale alla Maddalena, Pigliaru racconta la sua isola e cosa vuole fare prima che finisca la legislatura.

Presidente, a che punto è il Patto per la Sardegna?
«Si sta dispiegando. Senza Patto non ci sarebbero i 120 milioni per la Continuità territoriale. I soldi per intervenire e mettere in sicurezza i 70 canali tombati che ci sono in Sardegna. Una larga fetta dei fondi per Iscola. E anche le risorse per la mobilità elettrica arrivano dal Patto. Abbiamo stanziato le risorse, oltre 50 milioni di euro per intervenire sulle strade provinciali, altri 50 per sistemare la viabilità».

Cosa si deve fare per migliorare i trasporti aerei?
«Si deve iniziare a pensare a una cabina di regia unica per i tre aeroporti sardi e di un'unica strategia. Solo uniti saranno forti sul mercato internazionale e non più vittime dello strapotere dei vettori. Ma questo è solo una parte del piano. Gli scali devono essere ben collegati tra loro. Serve una rete per unire in modo adeguato tutti gli aeroporti e per ridurre i tempi di percorrenza attuali in Sardegna».

L'intervista completa sul giornale in edicola e nella sua versione digitale

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