La Nuova Sardegna

Trasporti aerei in Sardegna, anche la Gallura punta all’alleanza tra scali

Trasporti aerei in Sardegna, anche la Gallura punta all’alleanza tra scali

La rotta per diventare più forte sui mercati è fare sistema fra i tre aeroporti sardi

30 dicembre 2017
4 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Un passo davanti a tutti. Il nord est dell’isola conserva il suo ruolo di motore del turismo nell’isola. La Costa Smeralda e il sistema creato intorno sono un modello per la Sardegna. Ma anche la Gallura soffre dello stesso male che non fa crescere l’isola: la stagionalità.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:regione:1.16297705:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/regione/2017/12/30/news/anche-l-esclusiva-costa-smeralda-vuole-che-si-crei-un-sistema-unico-1.16297705]]

E per essere precisi l’aeroporto di Olbia è il più stagionale di tutta Europa. È quello che ha la maggiore differenza percentuale tra i passeggeri che arrivano a febbraio, appena 43mila, e quelli che ci sono ad agosto, quasi 600mila. Una differenza su cui da tempo lavora Silvio Pippobello, l’amministratore delegato di Geasar, la società che gestisce l’aeroporto di Olbia.

La ricetta. A dire il vero la Geasar da anni si è sostituita a chi doveva fare promozione del territorio e da sola ha iniziato a vendere il prodotto Sardegna. Un modello che ha dato ottimi risultati. «La stagionalità è il nostro nemico principale – dice Pippobello –. Dobbiamo cercare di espandere i volumi di traffico. Il nostro aeroporto è strutturato per gestire 5 milioni di passeggeri, ma ne arrivano 2,8 milioni. Per questo da tempo parliamo con le compagnie nel tentativo di creare nuove rotte in particolare nei mesi di spalla. E qualche risultato lo abbiamo già ottenuto. Quest’anno abbiamo 3 voli per tutto l’anno: Londra, Barcellona e Amsterdam. Le percentuali di riempimento sono molto alte, intorno all’80%. Un risultato che ci incoraggia, anche perché molti sono stranieri».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.16297784:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.16297784:1653451136/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

La regia unica. Anche Olbia punta su una regia unica che unisca i tre aeroporti e spinga per una promozione del territorio. «La Regione lavora con impegno per promuovere il territorio. Lo fa con il Destination management – continua Pippobello –. Noi siamo stati i primi a creare il Dmo nell’isola. Ci siamo fatti carico del ruolo di catalizzatore dei rapporti con gli imprenditori turistici. Il Dmo è il motore di tutto».

E dallo scalo di Olbia chiedono che gli organi istituzionali portino avanti la promozione del prodotto turismo. Sulla carta l’aeroporto dovrebbe fare solo trasporto. Ma in questi anni ha fatto marketing e strategia turistica. «Abbiamo sempre sostenuto la creazione di una regia unica – afferma Pippobello –.Parliamo da tempo della creazione di una regia unica e ci sono ottime possibilità di concludere con un accordo. Faccio un solo esempio dell’importanza di questo patto. Se si va a promuovere un territorio come la Sardegna in un network di aeroporti si ha un peso molto diverso nel mercato internazionale. Se si va da soli si conta molto meno. Ci sono sinergie che si creano tra aeroporti che portano a risultati fondamentali. La Puglia e la Toscana hanno iniziato a fare il network aeroportuale con risultati eccellenti. Ma anche in Spagna e Norvegia da tempo gli scali vanno uniti e presentano un unico pacchetto».

Il modello nord est. Da tempo la Gallura ha puntato sul turismo e negli anni la parte costiera ha cercato di fare rete con i territori dell’interno allargando il raggio dell’interazione anche con la Barbagia e l’Ogliastra. Il ponte ha consentito di moltiplicare i voli e il bacino di utenza di uno scalo che ha grandi numeri in estate, ma soffre in inverno. E la Geasar è stata l’unica società di gestione nell’isola che ha rifiutato di cedere al modello Ryanair. «Noi non abbiamo mai creduto nel monopolio – afferma Pippobello –. Abbiamo le low cost, ma non ci sono imposizioni da parte di chi atterra al Costa Smeralda».

Sistema turistico compiuto. Ma la grande fortuna del nord est è stata che è nata già come un sistema turistico compiuto. Il principe Karim Aga Khan ha creato la Costa Smeralda, ha anche realizzato un aeroporto vicino e una compagnia aerea che portasse i turisti. «È chiaro che questo ha orientato il territorio verso il turismo e ha portato a una crescita armonica dell’aeroporto e della destinazione – conclude l’amministratore delegato di Geasar –. La nostra sfida ora è portare turisti tutto l’anno. In questo modo ci saranno anche più voli per i residenti. Il resto lo fa la Regione che lavora molto bene sia sulla nuova Ct1, sia sugli altri collegamenti». (l.roj)

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative