La Nuova Sardegna

Bombe per l’Arabia Saudita esposti e appelli al governo

di Tamara Peddis
Bombe per l’Arabia Saudita esposti e appelli al governo

Piras, Mdp-Art.1: stop al massacro in Yemen, sì alla riconversione della Rwm  Ventura, sindaco di Domusnovas: la fabbrica porta lavoro, qui c’è tanta fame

31 dicembre 2017
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DOMUSNOVAS. Dopo la stampa sarda e nazionale è arrivato anche il quotidiano d'oltreoceano New York Times ad occuparsi della fabbrica Rwm di Domusnovas che produce bombe per l’Arabia Saudita e destinate allo Yemen teatro di un violento conflitto. Il giornale, nel suo sito internet ha pubblicato un video- reportage intitolato “Bombe italiane, morti yemenite”, ordigni che colpirebbero, secondo l'inchiesta del giornale newyorchese, anche civili. Già dallo scorso luglio La Nuova Sardegna aveva scritto che il prestigioso quotidiano aveva manifestato interesse sul caso Rwm di Domusnovas. Da qui è nata un'inchiesta che ha riacceso la polemica. «Non ci voleva il New York Times perché i media nazionali scoprissero ciò che denunciamo da anni ormai. Si apra il dibattito sulle bombe prodotte in Sardegna, sul fatto che l'Arabia Saudita le usa per massacrare lo Yemen, Paese con il quale è in guerra, sempre da anni, sul fatto che ciò avviene eludendo le norme nazionali in materia di esportazione di armamenti» Lo dichiara Michele Piras, deputato di Articolo Uno-Movimento Democratico e Progressista ed esponente di Liberi e Uguali: «Quel commercio – prosegue Piras – nell'anno passato ha visto un incremento da record, oltre 400 milioni di euro. Si apra immediatamente una discussione pubblica sulla riconversione dell'impianto». Una possibilità che secondo il “Comitato riconversione Rwm” non è utopistica. Dice Cinzia Guaita, la rappresentante iglesiente del movimento dei Focolari, una delle venti associazioni che fanno parte del Comitato: «Stiamo collaborando con dei docenti delle università sarde per pensare ad un progetto economico e sostenibile». Il comitato dopo il reportage del NYT ha presentato un esposto denuncia alle Procure di Cagliari, Brescia e Roma indirizzato anche alle istituzioni tra cui il presidente del Consiglio dei ministri e il presidente della Regione, nel quale si chiede un intervento deciso per fermare l’invio di bombe che uccidono civili e una presa di posizione chiara, anche da parte dei sindacati, sull’ipotesi di riconversione.

Differente l’opiniondel sindaco di Domusnovas Massimiliano Ventura: «I miei cittadini, non sono contrari alla fabbrica di bombe perché per noi rappresenta una risorsa economica, se la fabbrica non fosse a Domusnovas sarebbe sicuramente in un altro posto e le bombe sarebbero ugualmente usate per la guerra». Il sindaco si sofferma sulla drammatica situazione economica e occupazionale del paese che «conta 6200 abitanti di cui 1000 sono disoccupati; il 70% dei giovani è senza lavoro e si vive grazie ai pensionati che mantengono i figli disoccupati, inoltre l'80% delle persone che lavorano nella fabbrica sono di Domusnovas, se togliamo loro il lavoro non so dove andremo a finire, qua in paese ci sono famiglie che non hanno i soldi per comprarsi da mangiare». Il discorso non può però limitarsi alle ricadute economiche: Emilio Gariazzo, sindaco di Iglesias, comune dove in parte ricade la Rwm, dice che il problema è complesso. «Per questo – annuncia – invieremo un messaggio al Governo per fare luce sulla vicenda e capire se questa commercializzazione e utilizzo di armi nei teatri di guerra siano legittimi».

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