La Nuova Sardegna

Fallito assalto al bancomat con la fiamma ossidrica

di Dario Budroni
Fallito assalto al bancomat con la fiamma ossidrica

Padru, i ladri non sono riusciti a scardinare lo sportello del Banco di Sardegna

31 dicembre 2017
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INVIATO A PADRU. In questi giorni di festa i bancomat sono zeppi di bigliettoni. Sono dei forzieri che fanno gola a chi sogna di brindare al nuovo anno con qualche migliaio di euro in più. E così qualcuno ha deciso di prendere di mira lo sportello automatico del Banco di Sardegna di Padru, infischiandosene delle telecamere di videosorveglianza e della vicina caserma dei carabinieri. L’operazione è però fallita. Armati di leva e fiamma ossidrica hanno provato a portare via il bancomat. Hanno rotto la protezione esterna del dispositivo ma poi hanno dovuto lasciar perdere e battere in ritirata. I soldi e lo sportello sono rimasti al loro posto e poco distante i carabinieri hanno trovato l’armamentario utilizzato per l’assalto. I militari hanno già cominciato a visionare le immagini catturate dalle telecamere. La stessa banca era stata presa di mira anni fa, ma quella volta i malviventi avevano agito direttamente con la ruspa.

Il tentativo. Tutto è successo nella notte tra venerdì e ieri, tra le 2.30 e le 4, allo sportello del Banco di Sardegna di via Roma 23, la strada che taglia in due il paese. I carabinieri del reparto territoriale di Olbia, coordinati dal maggiore Saverio Aucello, hanno iniziato a studiare le immagini delle telecamere e nei prossimi giorni effettueranno maggiori approfondimenti. Nelle immagini compare un solo uomo all’opera, comunque col volto coperto, ma con tutta probabilità, nei dintorni, ad attendere il malvivente c’erano almeno altre due persone. L’obiettivo era scardinare il bancomat o quantomeno raggiungere la cassaforte. Per questo è stato utilizzato un marchingegno composto da un cannello per la fiamma ossidrica e da un lungo «piede di porco». Attrezzi ritrovati ieri mattina qualche metro più in là, davanti al magazzino di un supermercato. Ancora non si sa perché i malviventi, a un certo punto, abbiano preferito lasciar perdere. Le ipotesi sono sostanzialmente due. È possibile che i ladri di bancomat siano stati disturbati dal passaggio di un’auto. Ma è anche possibile che l’operazione si sia rivelata più complicata del previsto.

Il precedente. Non è la prima volta che il Banco di Sardegna di Padru finisce nel mirino dei ladri. Nel 2002 una banda si era presentata allo sportello automatico di via Roma con una ruspa. Quella volta i ladri erano fuggiti con il bancomat sul furgone, ma non erano riusciti a scardinare la cassaforte. Da un buco avevano portato via 4mila euro su un totale di15mila. Anche per questo, per ostacolare le ruspe, davanti al bancomat sono stati costruiti due muretti.

La rapina di Vaccileddi. Quello di ieri a Padru è stato il secondo caso in neanche un mese, nel raggio di pochi chilometri. Lo scorso 5 dicembre un commando di tre persone aveva preso d’assalto l’ufficio postale di Vaccileddi, una piccola frazione del vicino comune di Loiri Porto San Paolo. Per una quarantina di minuti i tre uomini, armati di pistole e fucile a canne mozze, avevano tenuto in ostaggio due clienti e costretto i dipendenti delle poste a farsi consegnare i soldi contenuti all’interno della cassaforte. I malviventi, con l’accento sardo, erano poi scappati a bordo di un’auto probabilmente bianca con un totale di quasi 40mila euro di bottino. Sulle loro tracce ci sono sempre i carabinieri del reparto territoriale di Olbia, che stanno portando avanti le indagini.

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