La Nuova Sardegna

Folla di manifestanti sotto il ministero

Folla di manifestanti sotto il ministero

ROMA. «Siamo insegnanti non burattini», «la maestra non si tocca», «riaprire le Gae». Sono stati in centinaia davanti al ministero dell'Istruzione a Roma i docenti, tante le giovani donne, che hanno...

09 gennaio 2018
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ROMA. «Siamo insegnanti non burattini», «la maestra non si tocca», «riaprire le Gae». Sono stati in centinaia davanti al ministero dell'Istruzione a Roma i docenti, tante le giovani donne, che hanno protestato contro la «vergognosa» sentenza del Consiglio di Stato sui diplomati magistrali che rischia di farli uscire dalle graduatorie a esaurimento riservate a chi ha la laurea. Viale Trastevere è stata chiusa in parte e i manifestanti convocati dai sindacati Anief, Saese e Cub, con l'adesione dei Cobas, sono saliti fin sulle scalinate del ministero. Tanti i cartelli di protesta e le bandiere, ma la situazione era tranquilla. «No ai licenziamenti di massa», hanno chiesto le maestre, preoccupate di una possibile fine del loro contratto: «Abilitate quando serve, licenziate quando conviene», hanno ribadito a più voci. «Abbiamo chiesto all'Avvocatura dello Stato – ha detto il ministro dell’istruzione Valeria Fedeli – di darci le linee attuative della sentenza del Consiglio di Stato. Appena arriverà la risposta, convocheremo le parti e troveremo le soluzioni più idonee». «Il Miur - ha aggiunto - si muove con grande equilibrio, con grande attenzione e con una scelta già fatta: continuità educativa in questo anno scolastico», assicurando «soluzioni equilibrate. Ma il Codacons ha criticato aspramente: «Questa protesta è del tutto assurda – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Non si può interrompere un servizio pubblico come l'istruzione nel giorno in cui riaprono le scuole e migliaia e migliaia di famiglie tornano dalle vacanze di fine anno». E il garante per gli scioperi giudica “non conforme alla legge” la proclamazione da parte dei Cobas dello sciopero.

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