La Nuova Sardegna

Devias: ancora inquinamento sulla 131

Devias: ancora inquinamento sulla 131

Il leader di Liberu: sversamenti sospetti sul tratto realizzato con gli scarti della miniera di Furtei

12 gennaio 2018
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CAGLIARI. Non solo i veleni della miniera. Il risanamento dell’area di 500 ettari della collina da cui si estraeva l’oro sembra non bastare. Perché accanto all’emergenza ambientale del sito di Furtei, su cui la Regione ha dato il via alla bonifica, c’è un altro sito pericoloso. Su cui la magistratura ha aperto un inchiesta. Sono i dieci chilometri della 131 che sono stati realizzati usando come base per costruire la strada gli scarti tossici di lavorazione dell’ex miniera di Furtei.

A testimoniarlo le perdite, sempre più consistenti dei terrapieni di cemento armato lungo il tratto incriminato. Il rischio è avvelenare anche quell’area intorno ai 10 chilometri di strada. L’unica febbre dell’oro che l’isola rischia è quella del suo prezioso territorio, avvelenato dai resti tossici della miniera. Più volte era stata denunciata la situazione di possibile pericolo in quel tratto di strada. Anche con manifestazioni pubbliche.

Alla fine dell’estate 2017 la mobilitazione per quello che era stato ribattezzato «il sarcofago dei veleni» sulla statale 131, nel tratto di strada tra Sardara e Sanluri.

Ora, dopo le piogge delle ultime settimane, gli indipendentisti di Liberu tornano alla carica: «l'acqua ha inzuppato nuovamente il terreno e, come succede da anni, hanno ricominciato a portare fiumi di arsenico, cadmio, piombo e altri veleni e metalli pesanti per tutto il Campidano». La denuncia è stata corredata da alcune foto fatte durante un sopralluogo. «Tempo fa la Giunta ha pomposamente inaugurato la prima tranche delle bonifiche di Santu Miali a Furtei, trascurando completamente questo tratto di strada costruito su montagne di veleni portati proprio da quella miniera – sostiene Pierfranco Devias, segretario nazionale di Liberu –. Chiediamo ancora una volta al governatore Pigliaru, all'assessora dell'Ambiente Donatella Spano e della Sanità Luigi Arru che si pronuncino pubblicamente. Dichiarino quale è la reale consistenza del problema ecologico e sanitario e spieghino quali sono le misure immediate e urgenti che la giunta vuole realizzare per arginare e risolvere questo gravissima emergenza sanitaria».

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