La Nuova Sardegna

I fenici erano amici degli antichi abitanti della Sardegna, lo dice il dna

La statuetta del dio fenicio Baal
La statuetta del dio fenicio Baal

Lo dimostrano i campioni rinvenuti in alcuni insediamenti tra l'isola e il Libano

15 gennaio 2018
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SASSARI. I fenici erano un popolo inclusivo e multiculturale, fatto di esploratori e commercianti disposti ad integrarsi con le comunità locali che incontravano lungo le proprie rotte: lo dimostrano i campioni di Dna antico rinvenuti in alcuni insediamenti fenici tra la Sardegna e il Libano. I risultati delle analisi sono pubblicati sulla rivista Plos One da un gruppo internazionale di ricerca che comprende l'Università di Sassari ed è coordinato da E. Matisoo-Smith, dell'università neozelandese di Otago, e da Pierre Zalloua, dell'università americana del Libano (Lau).

Grazie alla genetica, i ricercatori hanno provato a ricostruire la relazione intercorsa tra i fenici e gli abitanti della Sardegna, che - insieme ad altre isole come Cipro, Malta, Ibiza e Sicilia - era diventata un importante avamposto lungo le primissime rotte commerciali stabilite dai fenici verso la penisola iberica e il nord Africa. Lo studio si è focalizzato sull'analisi del Dna mitocondriale, quello ereditato esclusivamente per via materna che non si trova nel nucleo della cellula, bensì nelle sue centraline energetiche, i mitocondri.

I ricercatori hanno scoperto in particolare 14 nuovi frammenti di Dna mitocondriale antico, ritrovati in Libano e Sardegna e risalenti all'epoca fenicia (700-400 a.C.) e addirittura a quella pre-fenicia (1.800 a.C.). Le sequenze sono state poi confrontate con 87 genomi mitocondriali completi, appartenenti a moderni abitanti del Libano, e infine con 21 genomi mitocondriali risalenti all'epoca pre-fenicia in Sardegna. I risultati delle analisi dimostrano che si è avuta integrazione tra i fenici e i sardi insediati nella parte meridionale dell'isola, nella zona del Monte Sirai.

Dai dati emerge inoltre una significativa mobilità femminile, con donne che sarebbero migrate dal Vicino Oriente e dal Nord Africa verso la Sardegna, e donne europee che invece si sarebbero spostate in Libano. I fenici dunque «non erano conquistatori - spiegano i ricercatori - ma esploratori e commercianti» per cui le migrazioni e l'integrazione culturale erano all'ordine del giorno.

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