La Nuova Sardegna

Meningite, 20enne grave sesto caso in Sardegna

di Gianna Zazzara
Meningite, 20enne grave sesto caso in Sardegna

Il ragazzo ha contratto il meningococco di tipo B: è in coma farmacologico

15 gennaio 2018
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CAGLIARI. È ancora allarme meningite in Sardegna. Un ragazzo di 20 anni, di Senorbì, da ieri è in coma farmacologico nell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari per una forma iperacuta da meningococco di tipo B. La stessa che una settimana fa ha ucciso Luca Pisano, 19 anni, di Tortolì. Il dipartimento di sanità pubblica dell’Assl di Cagliari ha fatto scattare subito la profilassi per i familiari e per tutti coloro che sono venuti a contatto diretto con il giovane di Senorbì.

I soccorsi. L’allarme scatta venerdì scorso quando il ventenne comincia a stare male. Dolori in tutto il corpo, un fortissimo mal di testa e la febbre che comincia a salire. Il ragazzo è convinto che si tratti di una banale influenza come quella che, anche in Sardegna, sta costringendo a letto in queste settimane migliaia di persone. Invece non è una banale influenza. Sabato la situazione diventa più grave: la febbre sale a quaranta, compare la nausea e il vomito e il mal di testa diventa insopportabile. Quando i genitori lo accompagnano al Pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari i medici capiscono subito che non si tratta di un virus influenzale ma di meningite. È il sesto caso nell’isola, in poche settimane. Saranno poi le analisi condotte dalla Assl di Carbonia a dare certezza ai sospetti dei medici cagliaritani. Il ventenne ha contratto il meningococco di tipo B, quello più virulento, tanto da portare alla morte.

Da ieri il ragazzo, che aveva abbandonato gli studi superiori ed era alla ricerca di un lavoro, è ricoverato in prognosi riservata nel reparto Terapia intensiva della struttura cagliaritana. È in coma farmacologico per permettere agli antibiotici di agire con maggiore efficacia. Ancora non si sa quando verrà risvegliato dai medici. Ieri sera, secondo l’ultimo bollettino medico, le sue condizioni erano in leggero miglioramento. È probabile che già oggi i medici possano sciogliere la prognosi.

Subito è scattato il protocollo anti-meningococco. I medici hanno immediatamente attivato la profilassi per i familiari, per le persone e gli operatori sanitari che nei giorni scorsi sono stati a contatto diretto con il ragazzo. A tutti è stata somministrata la terapia antibiotica.

Il panico per il contagio. Ora la paura è tanta nell’isola. Soprattutto perché il ceppo di meningocco individuato dai medici nel paziente di Senorbì – quello di tipo B – è lo stesso che ha ucciso la settimana scorsa lo studente di Tortolì, Luca Pisano, 19 anni appena. Un ceppo che ha una progressione molto violenta e che, come nel caso dello studente di Tortolì, può portare anche alla morte.

Sei casi in poche settimane. Prima del ragazzo di Senorbì e di Luca c’erano stati altri quattro casi di meningite nell’isola. La prima a essere stata colpita da meningite, sempre di tipo B, è stata poco prima di Natale una ragazza universitaria di Cagliari, dichiarata fuori pericolo in pochi giorni. Poi a Capodanno altri due casi a Nuoro. Un anziano e la sua badante sono ancora ricoverati all’ospedale San Francesco per una meningite, sempre di tipo B. I due non sono mai stati in pericolo di vita. Un altro caso a Olbia appena tre giorni fa: un cinquantenne è stato colpito da una meningite da pneumocco, una forma per fortuna non contagiosa.

Caccia ai vaccini. Intanto nelle ultime settimane è caccia ai vaccini anti-meningite del ceppo B – il più diffuso e senza vaccino fino a tre anni fa – e del ceppo C, anche se i medici invitano alla cautela.

«I casi mortali sono rari», sottolinea Paolo Castiglia, epidemiologo e ordinario di igiene al dipartimento di Scienze biomediche dell’ateneo di Sassari. Anche l’Istituto superiore di Sanità ribadisce che non esiste alcuna emergenza. Nel 2016 in Italia c’è stato un caso di meningite B o C – quelle gravi, per intendersi– ogni due giorni, ossia 178. Secondo l’Istituto il trend è stabile: nel 2015 sono stati segnalati 196 contagi in tutta Italia. «Sono dati in linea con gli altri anni – si legge in un report – Il panico è infondato». (ha collaborato Gian Carlo Bulla)

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