La Nuova Sardegna

Duello tra ministra e insegnanti

di Stefano Ambu
Duello tra ministra e insegnanti

A Cagliari i docenti con la valigia: ci avete deportati. E lei: non usi quella parola

16 gennaio 2018
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CAGLIARI. Uno l'hanno mandato in provincia di Genova, un'altra in provincia di Varese. Un'altra a Ostia e un'altra ancora a Civitavecchia. Quasi tutti insegnanti con figli piccoli. Molti hanno scelto di non partire e di restare senza stipendio (aspettativa) o quasi (congedo parentale) perché economicamente e affettivamente la partenza era insostenibile. In tutto un centinaio di casi tra fuori provincia e fuori regione. Una delegazione di docenti mandati lontano da casa era lì ad attenderla al varco. E per la ministra Valeria Fedeli la tappa cagliaritana è cominciata subito con un battibecco pieno di polemiche. Tutto è cominciato all'arrivo al Cus Cagliari della ministra, invitata nel capoluogo per i 70 anni del Centro universitario sportivo. Prima una battuta scherzosa partita da un insegnante sui consigli per il voto del 4 marzo. Poi è spuntata la parola "deportato". Ed è iniziato subito il botta e risposta: «Per cortesia – è salita in cattedra Fedeli – non usi più quella parola». Ma il docente l'ha interrotta riportando subito il dialogo sulla questione trasferimenti: «Lo sa dove ci hanno mandato con la legge 107?». La ministra ha risposto ma si è subito allontanata continuando a parlare dei valori della Costituzione, delle leggi razziali e dell'uso, a suo dire, inappropriato della parola "deportazione". Ancora "duello" a distanza con il docente che la incalzava. E poi la ministra è entrata al Cus. Fine prima parte. Ma poi è arrivata la seconda. A una richiesta (in nome della Costituzione e al microfono) di un parere sulle donne lavoratrici mandate lontano dalla famiglia Fedeli ha detto: «L'equilibrio che va trovato è tra l'esercizio di una professione e la professione che si sceglie. Noi lavoriamo per trovare questo equilibrio. Questo è il punto politico». La sentenza che rimanda a casa una docente sarda trasferita in provincia di Como? »Non l'ho ancora vista, gli uffici me la danno domani (ndc oggi)». Poco prima un gruppo di insegnanti fuori sede le aveva consegnato una lettera rivendicando il diritto a tornare a casa. La risposta? «La leggerò attentamente». Un altro docente aveva puntualizzato: «3.500 cattedre scoperte sono state assegnate a precari neppure abilitati». Risposta: «Il presidente della Regione me ne parlerà». Blitz anche degli insegnanti che rischiano di perdere per l'ultima sentenza del Consiglio di Stato: mille in Sardegna, 43mila in tutta Italia. Durante l'intervento al Cus Fedeli ha parlato di «università e sport che devono procedere insieme». E ha ascoltato la proposta di Pigliaru: «Ci aiuti – ha detto il presidente – a organizzare qui in Sardegna un grande evento nazionale sulla dispersione scolastica».

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