La Nuova Sardegna

In sala anche l’ex ministro Berlinguer

di Vincenzo Garofalo
In sala anche l’ex ministro Berlinguer

Alla cerimonia il presidente Ganau, le assessore Piras e Spano, il sindaco Sanna e il vescovo Saba

16 gennaio 2018
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SASSARI. Dal momento solenne dell’inno cantato dal coro dell’università, e da pochi altri in sala, al momento della satira liberatoria, distribuita fra le poltrone delle autorità dal discorso “in cionfra” di Mario Piga, studente di Medicina, alias Pontefice Massimo “Thorra I – Il Magnifico”, guida suprema dell’Associazione goliardica turritana. Alla cerimonia di inaugurazione del 456esimo anno accademico, mentre la sede dell’ateneo è presidiata come una fortezza dalle forze dell’ordine, l’aula magna è un condensato di onorevoli, professori, notabili e graduati. Un vero parterre de roi in salsa sassarese, dove ogni autorità e ogni ospite più o meno famoso, siede composto sulla poltroncina assegnatagli dalla scrupolosissima organizzazione. Quando l’Università invita, all’appello non manca nessuno, tanto più che ospite d’onore c’è una ministra. In prima fila ci sono il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, gli assessori Maria Grazia Piras e Donatella Spano, il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, en plein di senatori, deputati e consiglieri Pd, e una marea di ex, a cominciare da Luigi Berlinguer, già ministro dell’Istruzione, abbracciato affettuosamente dalla ministra Fedeli, al suo arrivo in ateneo. E non mancano i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine, e il nuovo arcivescovo metropolita di Sassari, monsignor Gian Franco Saba. Una platea serissima che ha ascoltato e apprezzato gli interventi dei relatori, le esibizioni dei musicisti, e che infine scioglie tutta la tensione di una cerimonia ufficiale con gli applausi e le risate liberatorie, qualcuna anche a denti stretti, quando il microfono passa nelle mani dell’Associazione goliardica turritana. Secondo consolidata tradizione il Pontefice dei goliardi sassaresi vivacizza con il suo intervento la sala un po’ intorpidita dopo quasi due ore di discorsi solenni. Thorra I ne ha per tutti: saluta il magnifico rettore “impiccababbu”, il calvissimo prorettore e il “ciclabilissimo” sindaco, che non se la prende e ride di gusto. E fra una battuta sarcastica e una finta riverenza, il goliarda infila con sapienza una stoccata: «In codesto giorno di festa e giubilo però, non possiamo non rivolgere un breve ma sentito pensiero a chi non è più con noi. In questo ultimo anno accademico ci ha infatti lasciato una grande istituzione del nostro Ateneo, il dipartimento, ora dipartito, di Scienze politiche. Culla di una formazione poliedrica, ha negli anni sfornato fior fiore di politologi, scienziati della comunicazione, amministrativi e tante altre professioni afferenti come call centristi, benzinai, magazzinieri, disoccupati e, ovviamente, anche grandi goliardi», dice Thorra I, scatenando risate e sorrisi imbarazzati. E per non affondare troppo il colpo la ributta subito sullo scherzo puro riallacciandosi all'attualità: «I suoi docenti sono stati smistati in altri dipartimenti e la sua carcassa giace in decomposizione in viale Mancini. Il professor Sanna Passino si è immediatamente offerto per smaltirne i resti».

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