Sa Murra è digitale. Con un app si gioca sullo smartphone
Claudio Zoccheddu
Il progetto di un giovane programmatore di Abbasanta. Si può scaricare sul telefonino per sfide on line con gli amici
19 gennaio 2018
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SASSARI. Gli ingredienti per realizzare un progetto di successo ci sono tutti: il gioco è semplice, lo conoscono praticamente tutti e ha un retrogusto didattico che lo rende appetibile anche a chi inizia a far di conto. Trasformare “Sa Murra” in un’applicazione di successo, dunque, è praticamente un riflesso condizionato per chi ha assistito a centinaia di partite ed è cresciuto con il ritmo delle chiamate nelle orecchie. E così anche la versione sarda della morra è diventata un gioco virtuale disponibile gratuitamente nei negozi on line aperti agli smartphone. L’idea è di Davide Onida, 31enne di Abbasanta, che l’ha covata per 5 anni prima di dare alla luce la versione definitiva, dove è possibile confrontarsi con altri giocatori ma anche con un’intelligenza artificiale travestita da abile giocatore di morra e in grado di sfidare i concorrenti di turno in un match composto da tre roun contro i sedici del gioco tradizionale.
I creatori. «La verità è che sono un mediocre giocatore della versione live – scherza Davide Onida, il padre dell’app Sa Murra – e quindi ho provato a digitalizzare il gioco per ottenere risultati migliori». I riscontri sono arrivati, ma non erano legati ai progressi di Davide: «Grazie a un amico, Giovanni Arixi, abbiamo realizzato un primo prototipo che girava su Facebook e che abbiamo presentato a Sinnova16, con ottimi risultati». Una volta ottenuti i riscontri che cercavano, Sa Murra era pronta a diventare un’app a tutti gli effetti, scaricabile gratuitamente in pochi istanti e soprattutto funzionale e intuitiva. In sostanza, per imparare a giocare anche on line ci vuole veramente un attimo: «Io sono fondamentalmente un designer – spiega ancora Davide Onida –, per questo ho coinvolto un altro amico e collega, un vero giovane talento sardo, Davide Mainas, con cui ho lavorato per altri progetti e che considero tra i più promettenti programmatori dell’isola. Nel giro di qualche mese Davide ha sviluppato le app per Android e iOS in React Native, una nuova tecnologia sviluppata ed usata da Facebook».
L’applicazione. Per Davide è quasi un hobby ma se Sa Murra dovesse continuare a crescere non è detto che possa diventare qualcosa di più: «Dopo essermi laureato a Bologna, faccio l’art director e frontend developer (la figura professionale che sviluppa i siti internet per conto dei clienti, ndr) nell’azienda Softfobia, ma faccio anche parte di alcune startup nate e cresciute a Cagliari. Inoltre porto avanti diversi progetti personali e Sa Murra è uno di questi». Pur non avendo investito nemmeno un euro in pubblicità, l’applicazione ha iniziato a camminare da sola: «Merito del passaparola virtuale, perché si gioca soprattutto contro sfidanti che si trovano su Facebook. E condividendo i risultati il nome della nostra applicazione si è diffuso on line – spiega il giovane designer – perché nel mondo delle app la parola d’ordine è il contenimento dei costi e, soprattutto, il miglioramento del prodotto». E quando a Sa Murra è stata aggiunta l’intelligenza artificiale, il bot nel gergo dei programmatori, che permette le sfide contro il computer, il gioco è salito sulla cresta dell’onda aumentando il numero dei download e diventando un fenomeno di costume tra gli appassionati: «Perché Sa Murra non si gioca solo in Sardegna – conclude Davide Onida –. Ce ne siamo accorti quando siamo stati invitati a Murramundo, una convention di giocatori che arrivano da tutto il Mediterraneo e giudicano la murra per quello che è: un gioco nobile e colto che speriamo di aiutare a riscoprire anche con la nostra app».
I creatori. «La verità è che sono un mediocre giocatore della versione live – scherza Davide Onida, il padre dell’app Sa Murra – e quindi ho provato a digitalizzare il gioco per ottenere risultati migliori». I riscontri sono arrivati, ma non erano legati ai progressi di Davide: «Grazie a un amico, Giovanni Arixi, abbiamo realizzato un primo prototipo che girava su Facebook e che abbiamo presentato a Sinnova16, con ottimi risultati». Una volta ottenuti i riscontri che cercavano, Sa Murra era pronta a diventare un’app a tutti gli effetti, scaricabile gratuitamente in pochi istanti e soprattutto funzionale e intuitiva. In sostanza, per imparare a giocare anche on line ci vuole veramente un attimo: «Io sono fondamentalmente un designer – spiega ancora Davide Onida –, per questo ho coinvolto un altro amico e collega, un vero giovane talento sardo, Davide Mainas, con cui ho lavorato per altri progetti e che considero tra i più promettenti programmatori dell’isola. Nel giro di qualche mese Davide ha sviluppato le app per Android e iOS in React Native, una nuova tecnologia sviluppata ed usata da Facebook».
L’applicazione. Per Davide è quasi un hobby ma se Sa Murra dovesse continuare a crescere non è detto che possa diventare qualcosa di più: «Dopo essermi laureato a Bologna, faccio l’art director e frontend developer (la figura professionale che sviluppa i siti internet per conto dei clienti, ndr) nell’azienda Softfobia, ma faccio anche parte di alcune startup nate e cresciute a Cagliari. Inoltre porto avanti diversi progetti personali e Sa Murra è uno di questi». Pur non avendo investito nemmeno un euro in pubblicità, l’applicazione ha iniziato a camminare da sola: «Merito del passaparola virtuale, perché si gioca soprattutto contro sfidanti che si trovano su Facebook. E condividendo i risultati il nome della nostra applicazione si è diffuso on line – spiega il giovane designer – perché nel mondo delle app la parola d’ordine è il contenimento dei costi e, soprattutto, il miglioramento del prodotto». E quando a Sa Murra è stata aggiunta l’intelligenza artificiale, il bot nel gergo dei programmatori, che permette le sfide contro il computer, il gioco è salito sulla cresta dell’onda aumentando il numero dei download e diventando un fenomeno di costume tra gli appassionati: «Perché Sa Murra non si gioca solo in Sardegna – conclude Davide Onida –. Ce ne siamo accorti quando siamo stati invitati a Murramundo, una convention di giocatori che arrivano da tutto il Mediterraneo e giudicano la murra per quello che è: un gioco nobile e colto che speriamo di aiutare a riscoprire anche con la nostra app».