La Nuova Sardegna

Tutti ora puntano alla strategia unica per rilanciare l’isola

di Alessandro Pirina
Tutti ora puntano alla strategia unica per rilanciare l’isola

Piace l’idea di un coordinamento proposto dalla Argiolas Peralda, Sogeaal: «La frammentazione va superata»

22 gennaio 2018
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SASSARI. La ricetta di Barbara Argiolas conquista addetti ai lavori e amministratori. La promozione unitaria, un unico sistema aeroportuale, il restyling dei vecchi alberghi, la valorizzazione delle zone interne e della cultura a 360 gradi sono tutti punti che abbattono le barriere politiche e mettono d’accordo chi vuole trasformare il turismo in una industria veramente redditizia per la Sardegna. Una rivoluzione, quella annunciata dall’assessora al Turismo in una intervista alla Nuova, che non può essere circoscritta alla sola stagione balneare e ai luoghi di villeggiatura. La Sardegna dovrà riuscire a vivere di turismo (e non solo) da gennaio a dicembre. Lungo le coste ma anche nelle zone interne, nelle città più grandi e nei paesi meno popolosi.

Strategia unitaria. Il brand Sardegna deve ancora imporsi nei mercati internazionali e l’attuale offerta troppo frammentata lo penalizza. Di qui il cambiamento di rotta annunciato dall’assessora, e previsto nella legge sul turismo, con la istituzione della Dmo per favorire la promozione unitaria dell’offerta turistica. «È un passaggio fondamentale – afferma Mario Peralda, manager dell’aeroporto di Alghero –. La Sardegna ha difficoltà a essere riconosciuta come un soggetto unico. Ricordo una fiera, credo in Inghilterra, in cui si provava a vendere il Medio Campidano, da solo. È essenziale ricompattare la promozione sotto un indirizzo strategico unico e proseguire nel percorso di razionalizzazione e ristrutturazione che era stato avviato. Ma la Dmo non può limitarsi alla definizione del prodotto unico Sardegna deve ma poterlo promuovere col supporto di professionalità specifiche e di una adeguata dotazione finanziaria, altrimenti anche i migliori progetti restano sulla carta». Anche il sindaco di Castelsardo, Franco Cuccureddu, promuove la strategia unitaria. «Dobbiamo abbandonare l’improvvisazione dilagante, è importante che si abbiano delle strategie. Sono d’accordo con l’assessora Argiolas, che su questo si sta muovendo bene. Per fare promozione le strade percorribili sono tante, ma secondo me non possono prescindere da nuovi alberghi». Parla di soluzione obbligata anche Settimo Nizzi, sindaco di Olbia. «Oggi serve una destinazione unitaria, non c’è via d’uscita, perché più presentiamo un’offerta frammentata e più ci mettiamo in una posizione di sudditanza nei confronti dei nostri competitor».

Oltre il balneare. In questa nuova Sardegna turistica non si potrà puntare solo su mare e spiagge, ma anche su arte, cultura, borghi, enogastronomia. «Le zone interne possono diventare un’importante offerta complementare – dice Peralda –. Difficile però che per ora quello interno possa svilupparsi come un turismo autonomo. Tocca al balneare dargli luce e aiutare i flussi turistici a scoprire l’interno progressivamente. Diverso è il caso dell’enogastronomia: è un valore trasversale che funziona tutto l’anno. È un prodotto turistico ma anche uno strumento di promozione. Prescinde dalla stagionalità e va sostenuta sia nell’isola che fuori». A Castelsardo Cuccureddu è già riuscito ad andare oltre il balneare: il museo dell’intreccio quest’anno ha sfondato quota 150mila visitatori. «Bene lo sviluppo del turismo dei borghi, ma la Argiolas e la giunta nel suo complesso dovranno fare delle scelte. Non sono tanti i borghi che possono fare turismo. Dunque, puntino sulla qualità. Un discorso che vale anche per i grandi eventi. L’assessorato al Turismo destini le sue poche risorse a quelli che negli anni hanno dato risultati. Per gli altri eventi ci sono altri assessorati». «Ben venga lo sviluppo delle zone interne – aggiunge Nizzi –, ma la gente si muove se ci sono strutture all’altezza. Senza dimenticare che bisogna investire sulle strade, su trasporti e connessioni internet e telefoniche. Ci sono zone ancora isolate».



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