La Nuova Sardegna

la storia 

Ada e Lucia, madre e figlia morte a poche ore l’una dall’altra

di Silvia Sanna
Lucia Brugnera e la madre Ada
Lucia Brugnera e la madre Ada

Tra loro c’era un legame speciale, per chi le vedeva ogni giorno nei corridoi e nelle sale della Rsa di Flumini erano una persona sola

24 gennaio 2018
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CAGLIARI. Tra loro c’era un legame speciale, per chi le vedeva ogni giorno nei corridoi e nelle sale della Rsa erano una persona sola. Stesso sguardo, stessi gesti, amore profondo fatto di condivisione e sostegno. Ada e Lucia erano madre e figlia, hanno vissuto insieme e sono morte quasi insieme, a poche ore di distanza l’una dall’altra. Ada se n’è andata all’alba di venerdì, cullata in un sonno infinito. Lucia l’ha raggiunta la notte successiva: il suo cuore, così sano e così forte, non ha retto al dolore. È una storia d’amore, dell’amore più grande che possa esistere, una storia che lascia quasi senza fiato.

Lucia Brugnera aveva 60 anni ed era di Treviso. Donna bella e brillante, impegnata tra il lavoro in Banca e le tante amicizie. Un quindicina di anni fa Lucia, che non aveva un compagno o figli, ha cambiato vita. Ha lasciato la sua Treviso e si è trasferita in Sardegna, a Cagliari. Ha lavorato per Banca di Credito Sardo e, in seguito all’incorporazione avvenuta nel 2014, per Intesa San Paolo.

Qualche anno fa, in Sardegna è arrivata è arrivata anche la madre Ada. Lucia l’ha voluta con sé e da quel momento le loro esistenze hanno ripreso a camminare perfettamente parallele, l’una accanto all’altro, mani sempre tese. Ada, che di cognome si chiamava Crema, era già anziana e la sua salute zoppicava. Per questo è stato necessario affidarla alle cure dei medici di una Residenza sanitaria assistita. La nuova casa di Ada è diventata la Rsa Servo di Dio Monsignor Virgilio Angioni a Flumini di Quartu, comune di Quartu Sant’Elena.

E quella è diventata una seconda casa anche per Lucia, che lì – racconta chi l’ha conosciuta – ha trovato affetto, amicizie, una grande famiglia allargata. Dice Suor Serena, responsabile della struttura sanitaria: «Lucia veniva ogni giorno a trovare la madre Ada, ed entrambe avevano legato tantissimo con gli altri ospiti e con le loro famiglie. Lucia era una persona molto cara, tutti si erano affezionati a lei». Solo da pochi mesi la signora Ada era allettata e allora le sue passeggiate con la figlia si erano ridotte moltissimo. Mentre la presenza di Lucia da quel momento era diventata ancora più assidua.

La notte tra giovedì e venerdì scorso la signora Ada, ultraottantenne, ha salutato il mondo. E quando ha chiuso gli occhi, anche per la figlia Lucia è calato il buio. Nessuno può sapere se quello che è accaduto poche ore dopo sarebbe successo comunque. Certo è che Lucia stava bene, il suo cuore era sano, lei era una donna forte. Ma la notte tra venerdì e sabato ha ceduto di schianto. Lucia Brugnera è morta per un infarto nella sua casa di Quartu. Era sola, ma probabilmente anche se accanto a lei ci fosse stato qualcuno, nulla avrebbe potuto fare di fronte a quel cuore che aveva deciso di fermarsi.

Alla notizia della sua morte improvvisa, chi l’ha conosciuta non ha avuto dubbi: Lucia è stata uccisa dal dolore, non è riuscita a superare il trauma per la scomparsa di Ada, madre, amica, compagna di vita. Così come non ci sono stati dubbi su dove fosse giusto celebrare il funerale di Lucia. «Sono stati i suoi parenti, fratelli e nipoti arrivati da Treviso, a chiederci di farlo qui nella Rsa – dice Suor Serena – proprio perché dai racconti di Lucia sapevano quanto fosse forte il legame con noi, con gli ospiti e le loro famiglie».

Alla Rsa Monsignor Angioni è stata allestita la camera ardente, poi la cerimonia funebre «con la partecipazione di tantissime persone, amici e colleghi di lavoro di Lucia», continua Suor Serena. Era una donna molto benvoluta: lo confermano i messaggi su Facebook, non parole di circostanza ma espressione di sentimenti profondi. «È già con la sua mamma», scrive un’amica. A continuare a raccontarsi, fianco a fianco, come sempre.
 

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