La Nuova Sardegna

Peru: no alla Lega ma Forza Italia sbaglia

di Silvia Sanna
Peru: no alla Lega ma Forza Italia sbaglia

Il consigliere azzurro rifiuta la candidatura con Salvini e critica le scelte del coordinatore Cappellacci

28 gennaio 2018
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SASSARI. Entrambi scaricati dai vertici di Forza Italia, lei per fare posto a un’altra donna, lui senza una spiegazione ufficiale. Entrambi delusi ma fedeli alla casacca. Almeno per ora. Lei è Alessandra Zedda: voleva un posto al proporzionale per la Camera e le hanno offerto il collegio uninominale al Senato di Cagliari-Sulcis. La consigliera regionale ha rifiutato. Il posto che lei chiedeva andrà a un’altra donna: si chiama Daniela Noli, ha 42 anni, vive tra Roma e Selargius, e lavora per Forza Italia. A imporre il suo nome è stato Berlusconi. La Zedda rifiuta e guarda avanti. E lo stesso fa l’altro grande escluso Antonello Peru. Psd’Az e Lega lo corteggiano ma lui non cede: «Non mi candiderò», dice sereno. Ma non mancano le critiche alle scelte del coordinatore azzurro Ugo Cappellacci: «Non c’è alcuna logica». Peru, vicepresidente del consiglio regionale, è conosciuto come “mister 8000 voti”, quanti ne aveva preso alle Regionali 2014. «Più di 8000 – precisa – quasi 8700. Primo nel centrodestra, secondo solo a Ganau del Pd. Forza Italia – commenta l’esponente azzurro di Sorso –ha deciso di rinunciare a questo enorme bacino di voti». Perché? «Il partito non ha voluto il collegio uninominale di Sassari, nel quale i sondaggi ci danno sconfitti. Eppure io ero pronto a scendere in campo, con la mia forza: i miei voti». Quel collegio se l’è preso il Psd’Az alleato con la Lega. Che ha subito puntato gli occhi su mister 8000 voti proponendogli la candidatura. Lui ha detto no. E, assicura, non cambierà idea. «Sono lusingato – dice Peru – perché il progetto Psd’Az-Lega è interessante, Salvini parla a tutta l’Italia, la Sardegna potrebbe trarne giovamento. E a me è stato fatto un discorso serio, di coalizione. La mia candidatura aiuterebbe il centrodestra, l’area alla quale appartengo. Però ho detto no e lo ribadisco». Perché? «Sono di Forza Italia da 24 anni. È questo il mio partito, è qui che voglio portare avanti i miei progetti e le mie idee. Ma sono stupito, non capisco i motivi di questa scelta». Secondo Peru la sua esclusione non ha niente a che fare con le inchieste giudiziarie che lo vedono coinvolte: «Sarebbe assurdo, due mesi fa sono stato rieletto vicepresidente del consiglio regionale con una valanga di voti». E allora? «Dico che chi doveva prendere le decisioni e sistemare i candidati più forti ha ragionato in maniera incomprensibile». Se a livello nazionale le decisioni sono affidate a Berlusconi, le indicazioni arrivano dai coordinatori regionali. «E Ugo Cappellacci, ha deciso che i miei quasi 8700 voti non gli interessavano. Io credo che stia sbagliando. Non vedo alcuna logica in questa scelta. Perché io, come tutti gli altri consiglieri, mi sono messo a disposizione. Ed ero pronto ad affrontare una sfida difficile in un collegio non blindato. L’avrei fatto per il partito, per la coalizione, non per la poltrona». E ora? «Rifletterò, voglio capire se nel mio partito c’è ancora l’aria giusta. Altrimenti potrei dirottare la mia energia altrove». Nella Lega-Psd’Az? Chissà.

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