La Nuova Sardegna

Per gli operai Eurallumina è tornata l’ora della rabbia

di Tamara Peddis
Per gli operai Eurallumina è tornata l’ora della rabbia

Autorizzazioni ambientali in forte ritardo, sit-in sotto l’assessorato regionale Ostacoli anche nella vertenza Alcoa per l’acquisizione da parte di Sider Alloys 

30 gennaio 2018
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CAGLIARI. Le vertenze industriali del Sulcis-Iglesiente non sembrano avere fine nonostante proclami, attese e incontri istituzionali. Dall'Eurallumina all'Alcoa di Portovesme la fase di ripartenza per entrambe sembra ancora lontana.

Così da ieri le tute verdi dell'Eurallumina a Cagliari hanno ripreso la protesta con striscioni, megafoni e slogan. Hanno annunciato che presidieranno costantemente l'ingresso dell'assessorato regionale all'ambiente per chiedere il rilascio delle autorizzazioni ambientali a distanza di quasi un anno dalla conferenza di servizi che ancora oggi non ha prodotto nessun provvedimento. La multinazionale russa Rusal, proprietaria della raffineria di bauxite, nel corso del 2017 ha continuato a consegnare documentazione necessaria per il rilascio della valutazione di impatto ambientale. Gli ultimi documenti sono stati consegnati lo scorso 21 dicembre. «L'avvio del procedimento autorizzativo dura da quasi 1300 giorni – hanno detto con impazienza i rappresentanti dei lavoratori che manifestavano ieri mattina davanti alla sede regionale –, siamo costretti a dover ricorrere alla mobilitazione e a ulteriori sacrifici per manifestare la nostra preoccupazione».

Il sit-in delle tute verdi continuerà come annunciato dalla Rsu Eurallumina, fino allo svolgimento della riunione degli enti coinvolti nell'iter autorizzativo in programma questa settimana.

Gli ostacoli non mancano neanche per lo stabilimento ex Alcoa che attende di passare nelle mani del nuovo acquirente Sider Alloys, la società svizzera che ha deciso di produrre alluminio primario nel polo industriale di Portovesme. Dall'enfasi dello scorso 22 dicembre, quando il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda a Portovesme, davanti a centinaia di operai, ha firmato l'accordo di programma per il rilancio dello stabilimento, si è passati in questi giorni alla preoccupazione dei lavoratori, perché l'acquisizione dello stabilimento da parte degli elvetici comporta ancora alcuni ostacoli: come il prezzo dell'energia, sul quale la società sta trattando con l'Enel, ma anche le autorizzazioni ambientali e la fornitura della materia prima.

Per questo motivo la data del 15 febbraio annunciata a dicembre dal ministro Calenda per il passaggio definitivo della fabbrica nella mani della società svizzera potrebbe non essere rispettata.

Lo scorso 11 gennaio al ministero dello sviluppo economico si è svolta la prima riunione tra i vertici di Sider Alloys e le organizzazioni sindacali per discutere di piano industriale e occupazione. Ma se prima non verranno risolte le questioni di fondo, determinanti per rimettere in marcia gli impianti fermi dal 2012, non si potrà discutere ancora di occupazione.

Un secondo incontro era stato fissato per ieri, 29 gennaio, ma poi è stato rinviato. La preoccupazione dei lavoratori e dei sindacati è che il tempo passi senza arrivare a soluzioni concrete.

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