La Nuova Sardegna

No ai conguagli regolatori il giudice stoppa Abbanoa

di Francesco G. Pinna
No ai conguagli regolatori il giudice stoppa Abbanoa

Il tribunale di Nuoro accoglie il ricorso di Adiconsum con un’ordinanza cautelare L’associazione esulta: «Decisione non definitiva, ma vieta distacchi e riscossioni»

31 gennaio 2018
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ORISTANO. Il tribunale di Nuoro boccia i contestatissimi conguagli regolatori di Abbanoa con una ordinanza cautelare e quindi non definitiva, ma il presidente regionale di Adiconsum Sardegna Giorgio Vargiu ieri ha cantato comunque vittoria. «Perché accoglie integralmente le nostre richieste ma soprattutto perché, seppure non definitiva, impedisce comunque immediatamente ad Abbanoa di continuare a mettere indebitamente le mani nelle tasche dei 720 mila utenti del servizio idrico integrato» ha spiegato nel corso di una conferenza stampa tenuta a Oristano assieme alla responsabile del settore idrico dell'associazione Silvia Piras, dichiarandosi più che fiducioso sul fatto che l’ordinanza definitiva non potrà allontanarsi più di tanto da quella cautelare. Quella che per il momento vede vincente l'associazione dei consumatori guidata da Vargiu e perdente il gestore unico del servizio idrico integrato e, assieme a questo, anche l'autorità d'ambito che aveva autorizzato i “conguagli partite pregresse 2005-2011” che vale per il momento 106 milioni di euro.

Stando a quanto si può leggere nelle 13 pagine dell'ordinanza firmata il 22 dicembre scorso dal giudice Francesca Lucchesi ma notificata alle parti solo nei giorni scorsi e diffusa ieri da Adiconsum, quei 106 milioni appaiono infatti tutt'altro che dovuti. Le prime 12 in realtà, ricche di argomentazioni giuridiche e riferimenti a leggi, commi, sentenze e regolamenti, sono un po' ostiche per chi non abbia una buona laurea in Giurisprudenza. La tredicesima invece è chiarissima anche per un analfabeta. Senza tanti giri di parole, il giudice Francesca Lucchesi, «disattesa ogni contraria istanza, eccezione e deduzione», ordina infatti ad Abbanoa di interrompere subito ogni richiesta di pagamento di somme a titolo di conguaglio, di astenersi dall'inviare agli utenti preavvisi di distacco e sospensione della fornitura e di cessare ogni attività di riscossione connessa e conseguente a quegli atti ora vietati. E stabilisce inoltre che per ogni violazione di quanto ordinato, cioè in sostanza per ogni nuova raccomandata con richiesta di pagamento di conguagli regolatori o preavvisi di slaccio dell'utenza in caso di mancato pagamento Abbanoa dovrà pagare una sanzione di 516 euro.

«Se avesse avuto un minimo di onestà intellettuale, Abbanoa avrebbe dovuto sospendere subito queste attività in attesa del giudizio, invece ha avviato una campagna aggressiva nei confronti degli utenti e anche diffamatoria nei nostri confronti» ha detto Vargiu commentando l'ordinanza. Il presidente di Adiconsum ha anche ricordato che oltre alla partita dei 106 milioni di euro davanti al Tribunale di Nuoro, ce n'è un'altra da 126 milioni sulla quale dovrà pronunciarsi il Capo dello Stato. Sono quelli che l'autorità d'ambito aveva negato ad Abbanoa concedendogliene solo 106 sul totale di 232 richiesti a titolo appunto di conguaglio per i maggiori costi sostenuti tra il 2005 e il 2011 e per i quali Abbanoa ha presentato un ricorso al Presidente della Repubblica che non è stato mai impugnato.

Secondo Vargiu, si tratta della ennesima scorrettezza di Abbanoa, che avrebbe approfittato del vuoto di potere registrato durante il passaggio dalla vecchia Ato all'attuale Egas per giocarsi da sola la partita plurimilionaria.

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