La Nuova Sardegna

Il paladino degli anziani era un truffatore seriale

di Valeria Gianoglio
Il paladino degli anziani era un truffatore seriale

Un 49enne sassarese chiedeva contributi per una onlus: migliaia le vittime

01 febbraio 2018
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NUORO. Gli agenti della squadra mobile di Nuoro lo hanno beccato in flagrante, nei giorni scorsi, mentre si aggirava per le strade del capoluogo barbaricino ed era pronto, dicono, a mettere a segno la sua ultima truffa agli anziani. Quarantanove anni, residente a Castelsardo ma domiciliato a Sassari, qualche altra denuncia alle spalle e sempre per truffe, responsabile – così diceva – di un’associazione sassarese che tutela i diritti degli anziani: Roberto Cerimonia, in realtà, secondo quanto ha raccolto la questura di Nuoro in circa due mesi di indagini, più che difenderli, gli anziani li truffava senza troppi scrupoli di coscienza. Facendosi precedere dalla telefonate di alcune sue assistenti che spiegavano ai malcapitati di far parte di un’associazione che finanziava diversi progetti di aiuto alla terza età, Cerimonia poi si presentava di persona nelle case degli stessi pensionati. E sempre spacciandosi come responsabile di un’associazione dal nome molto simile a una onlus sassarese, la A.d.a., che realmente opera nel settore, riusciva a farsi consegnare un po’ di soldi che poi utilizzava per sé e per le sue attività.

Gli agenti della squadra mobile di Nuoro, guidati dal dirigente Paolo Guiso, durante la perquisizione del suo appartamento sassarese, disposta dal sostituto procuratore Ireno Satta, nei giorni scorsi, hanno trovato le prove di quanto già sospettavano da tempo e che avevano raccolto attraverso diverse denunce presentate in questura a Nuoro: migliaia di ricevute prive di alcun valore legale, ma che attestavano, tuttavia, la raccolta di un discreto numero di “offerte”. Tra quelle carte, insomma, per la polizia c’è la prova che Cerimonia, nell’arco di pochi mesi, aveva raccolto da un minimo di 10 euro a un massimo di 50 per ciascuna ricevuta trovata dalla polizia. Una discreta somma di denaro, dunque, che Cerimonia avrebbe ricavato da migliaia di vecchietti di Nuoro, della provincia, ma anche di diverse altre parti dell’isola: così, almeno, hanno stabilito le indagini della squadra mobile nuorese con l’aiuto delle Volanti, e coordinate dal sostituto procuratore Ireno Satta.

Come hanno spiegato gli stessi investigatori, Cerimonia nel suo appartamento sassarese «aveva allestito un call center da dove contattava le ignare vittime avvalendosi della complicità di alcune giovani telefoniste». Più o meno, dice la polizia, funzionava così: le telefoniste contattavano diversi vecchietti, a Nuoro e non solo, dicevano di chiamare per conto di un’associazione che si occupava dei diritti e dell’assistenza degli anziani, e chiedevano se erano disposti a dare un piccolo contributo alla causa. A quel punto, per riscuotere l’eventuale contributo, entrava in scena Cerimonia. Si presentava nelle case contattate prima al telefono, e in cambio del denaro ricevuto consegnava una ricevuta. Si trattava, dice la polizia, di un foglio che in realtà non aveva alcun valore fiscale, ma che serviva solo per rendere più credibile la truffa.

Certo è che alla fine, questa trafila “telefonate–richieste di offerte-visite nelle case” aveva allarmato più di una persona, a Nuoro città. Tant’è che nei mesi scorsi, qualcuno, fiutando la truffa, si era presentato in questura nel capoluogo barbaricino per sporgere una denuncia. E una denuncia l’aveva presentata anche il responsabile dell’associazione sassarese della quale Cerimonia utilizzava il nome, spesso aggiungendovi solo una lettera “s” in più, giusto per distinguersi. Dai giorni scorsi, su disposizione del questore di Nuoro, Massimo Colucci, a Cerimonia è stato consegnato il foglio di via obbligatorio: non potrà rimettere piede a Nuoro per i prossimi tre anni.

«Raccomandiamo a tutti i cittadini di fare attenzione a chi si presenta chiedendo denaro per conto di associazioni – dice il dirigente della squadra mobile, Paolo Guiso – e prendete sempre tempo per verificare se sono associazioni reali. Basta che facciate il numero delle forze dell’ordine e vi levate il pensiero. Non fidatevi».

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