La Nuova Sardegna

Caria: «Fondi da spendere, parliamone»

Caria: «Fondi da spendere, parliamone»

L’assessore all’assemblea Cia: scelte condivise sui 20 milioni. Incontro con gli allevatori di bovini

02 febbraio 2018
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CAGLIARI. Ci sono 20 milioni di euro stanziati in Finanziaria 2018 da spendere per la zootecnia (escluso l’ovicaprino che sta attingendo da altre fonti) e tutta l’agricoltura sarda investite dalla siccità della scorsa stagione. «L’impegno preso con le associazioni di categoria per superare le criticità seguite alla stagione siccitosa, lo abbiamo mantenuto – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Pier Luigi Caria, intervenendo a Cagliari durante i lavori della Confederazione italiana agricoltori – . Ora dobbiamo decidere tutti insieme il modo più utile e proficuo per spendere queste risorse, dando risposte a tutti gli altri comparti agricoli che meritano rispetto e attenzione». E in ballo ci sono anche i 25 milioni stanziati dal governo per le annualità 2017 e 2018.

Caria ha difeso il lavoro del suo assessorato e la grande partecipazione a tutte le occasioni di confronto: «Non c’è un uomo solo al comando – ha sottolineato –, ma un rappresentante dei cittadini che condivide le scelte con i diversi portatori di interesse. Sull’utilizzo dei fondi non deciderò da solo, lo farò con voi».

Caria ne ha parlato anche durante un incontro con una rappresentanza di 12 allevatori di bovini, tecnici, vicesindaci e assessori, provenienti da tutto il centro nord sardo. Gli hanno descritto la situazione di un comparto fiaccato da siccità e mancanza di pascoli, che ha fatto miracoli per garantire la sopravvivenza degli animali. «Se da un lato ci è stato chiesto di attivare interventi di sostegno per salvare le mandrie attraverso strumenti di trasferimento finanziario per l’acquisto di foraggi e mangimi, dall’altro sono state proposte azioni di carattere strutturale per rendere le filiere più dinamiche e capaci di garantire maggior ricavo agli allevatori».

Si è parlato quindi del possibile riavvio di mattatoi comunali, chiusi o incompleti, che ridurrebbero le distanze e i costi di trasporto; delle cosiddette fattorie sociali che la Regione potrebbe finanziare sulla base di progetti seri e piani imprenditoriali validi, dove si potrebbero avviare percorsi di ingrasso intermedi dei vitelli prima della vendita ai centri di ingrasso della penisola. Far partire i vitelli a un peso intermedio, piuttosto che nella primissima fase del finissaggio, aumenterebbe il volume di economie che rimarrebbero sull’Isola.

A questo si è aggiunto il tema dello smaltimento degli scarti da macellazione, fortemente condizionato in Sardegna dai blocchi alla movimentazione verso la penisola imposti dalla normativa sulla Peste suina africana. Si è affrontato il temadel refresh (mercoledì c’è stata la firma del decreto di aggiornamento) che ha rallentato i pagamenti per gli imprenditori agricoli e quindi di burocrazia, delle difficoltà nel reperimento dei vaccini, oggi superata, per la movimentazione dei vitelli. Fra le proposte fatte dagli allevatori anche la richiesta di valorizzazioni delle produzioni nostrane, attraverso programmi di promozione a filiera corta, che coinvolgano le mense di ospedali e scuole.

Caria prevede un mix di interventi di spesa che tengano conto di azioni di sostegno per l’emergenza e di impegni strutturali, magari attraverso gli strumenti del prossimo bando sui Progetti integrati di filiera». (a.palm.)

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