La Nuova Sardegna

Da Jerzu a Londra, il re dei traslochi conquista la City

di Claudio Zoccheddu
Da Jerzu a Londra, il re dei traslochi conquista la City

Un trentenne ogliastrino è il titolare della Traslo Service Ltd. Tra i clienti anche una squadra di Premier e tanti calciatori 

04 febbraio 2018
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SASSARI. Per gli americani sarebbe il prototipo perfetto di self-made man, l’uomo che si è fatto da solo. Ma Samuele Mura da Jerzu, classe 1988, la sua america l’ha trovata a Londra, dove vive e lavora da quattro anni. Quella del ragazzo partito dall’Ogliastra non è la solita emigrazione stereotipata, mossa da note tristi e praticamente forzata. Al contrario, Samuele è un esempio di positività, ama la sua isola, ci viveva bene e l’ha abbandonata per assaporare il gusto della sfida: fare l’imprenditore e mantenersi da solo. Un obiettivo centrato in pieno dato che dopo sei anni di attività la sua Traslo Service fattura più di 700mila sterline all’anno, ha spostato circa 1500 persone – con mobilia al seguito – da Francia, Spagna e Italia, ha nove dipendenti e da qualche tempo collabora con il Crystal Palace, squadra di calcio che milita in Premier League. I calciatori sono clienti da non farsi scappare: si spostano in continuazione e hanno bisogno di una persona di fiducia che gestisca i loro trasferimenti. E la Traslo Service Ltd di Samuele Mura si occupa proprio di questo: traslochi. E, stando ai numeri, se ne occupa piuttosto bene.

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I primi passi. Samuele è nato in Inghilterra ma è cresciuto a Jerzu dove si è trasferito con il padre quando aveva cinque anni: «Un paese che amo, ci torno 4 o 5 volte all’anno. I miei amici, quelli storici, sono in Sardegna». In Ogliastra Samuele è cresciuto come tutti i ragazzini: pane e calcio. E la passione per il calcio gli è rimasta nel sangue. L’idea di fare l’imprenditore, invece, è maturata con gli anni: «Dopo il diploma mi sono iscritto all’università di Cagliari, avevo scelto Lingue – racconta –. Sono stato ammesso ma proprio in quel momento ho capito che non era quello che volevo fare. Avevo idee, voglia, passione: volevo fare l’imprenditore». L’idea è arrivata dopo due anni di collaborazione – da Jerzu – con una ditta inglese che si occupava di trasporti: «Mi sono accorto che c’era tanto spazio nel settore dei traslochi». Pensato e fatto. La Traslo Service nasce nel 2011 con il portafoglio vuoto, zero contributi e nessun prestito. L’inizio è quello che è, difficile. Per diventare grande la Traslo aveva bisogno di una salto di qualità, un upgrade, come dicono i sudditi di Sua Maestà.

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London calling. Londra chiamava Samuele, la sua fidanzata e la Traslo Service. Purtroppo bisognava lasciare la tranquillità di Jerzu e fare rotta sulla City. La versione inglese della impresa esordisce nel 2014, in una sede che per un simpatico scherzo del destino è pochi passi dalla casa di una nobile del calcio inglese, l’Arsenal: «Era quello che volevo, mettermi in gioco e provare a vedere dove sarei arrivato – racconta Samuele – e allora mi sono messo sotto, ho studiato per capire come aumentare il mio giro. Nel frattempo, ovviamente, lavoravo insieme alla mia ragazza e a due nuovi soci puntando soprattutto sulle richieste di chi voleva venire in Inghilterra e si fidava alla nostra esperienza per il trasloco». La scelta ha permesso la svolta. I primi passi, infatti, sembrano lontanissimi. Invece sono passati pochi anni: «Adesso abbiamo un team di nove dipendenti più una squadra di collaboratori che si occupa della logistica dei traslochi. Nel 2017 abbiamo fatturato 720mila euro, per il 2018 puntiamo al milione», spiega ancora Samuele.

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Le collaborazioni. L’elenco inizia a essere lungo. Nella lista c’è la Rolls-Royce ma anche l’impresa titanica di arredare un palazzo di 35 piani della svizzera KPMG a Parigi. Nomi da far girare la testa, ma la notorietà, e la pubblicità che ne deriva, non è legata al fatturato. Diversamente la KPMG sarebbe famosissima con i 26,4 miliardi di fatturato annuo. Invece, per qualcuno può essere una sigla misteriosa. Per farsi un nome serve qualcosa di molto più pop, che poi è l’abbrevazione di popular: «È il calcio che ci ha fatto conoscere. La collaborazione con il Cyristal Palace è stata determinante e occuparci dei loro tesserati ci garantisce molta visibilità, ma anche aver seguito il trasloco di calciatori importanti come Medhi Benatia produce un ottimo ritorno d’immagine». Ovviamente, bisogna lavorare bene. Diversamente sarebbe difficile continuare a collaborare con i campioni del football, come Buffon e Ronaldinho. Ma sull’ultimo featuring non si può dire molto, per Samuele è un progetto top secret e la riservatezza è tutto per gli inglesi. E anche per i sardi.
 

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