La Nuova Sardegna

Falsi poliziotti e operai, gli anziani nel mirino: è allarme in Sardegna

di Silvia Sanna
Falsi poliziotti e operai, gli anziani nel mirino: è allarme in Sardegna

In aumento le segnalazioni. Frequenti le richieste di soldi per aiutare parenti

04 febbraio 2018
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SASSARI. C’è il finto e serissimo impiegato dell’Agenzia dell’Entrate che comunica l’errore nel pagamento dell’Irpef e c’è l’altrettanto finto tecnico dell’Enel che annuncia conteggi errati in bolletta. Il finale è fotocopia: bisogna pagare, meglio subito e preferibilmente in contanti, perché così si evitano more, file alle poste e chissà quanti altri fastidi. La vittima – quasi sempre una persona anziana – spesso ubbidisce senza batter ciglio. Un po’ perché i truffatori hanno parlantina sciolta e modi convincenti, un po’ perché superata una certa età al pensiero di avere debiti non si dorme la notte. E allora si paga quello che c’è da pagare, quasi sempre senza farne parola con nessuno. Stessa premura quando il truffatore fa leva sui buoni sentimenti, come insegna la storia venuta alla luce a Nuoro. Dove il sedicente responsabile di una associazione risultata inesistente, è stato denunciato per avere truffato moltissime persone alle quali chiedeva offerte e donazioni per aiutare gli anziani in difficoltà. «Ma il campionario di truffe è vastissimo – spiega Paolo Meloni, portavoce della Questura di Sassari – e le segnalazioni si moltiplicano».

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Il falso incidente. Sino a poco tempo fa era questa la truffa più diffusa: chiedere soldi per aiutare un parente in difficoltà. Racconta Paolo Meloni: «Funziona così: l’anonimo telefona a casa del bersaglio scelto, quasi sempre una persona anziana, e dice che un parente, spesso un nipote, ha provocato un incidente stradale e si trova in stato di fermo in un posto di polizia o in una stazione dei carabinieri. Rischia la denuncia penale, spiega il telefonista. E mentre la vittima è già entrata nel panico, ecco l’insperata ciambella di salvataggio: per chiudere la storia basta pagare. Quanto? Due o tremila euro, ma meglio se subito. Per questo il telefonista è pronto a passare a casa della vittima a ritirare il malloppo. E se è necessario andare al bancomat o in banca, nessun problema: è possibile pagare in due rate. Sembra incredibile – commenta il portavoce della Questura sassarese – ma tanti anziani ci cascano. Pagano e non dicono una parola ai familiari per paura di compromettere l’accordo. Per fortuna un gruppo di questi truffatori era stato arrestato e da allora non si sono più sentite storie simili».

Controlli a domicilio. Le scuse sono di vario genere: controllo dell’acqua, controllo di internet, del gas, dell’impianto elettrico. «Si presentano alla porta esibendo un tesserino – dice Paolo Meloni – che magari è quello del supermercato o del circolo. Ma sono bravi a nasconderlo subito. Entrano a casa degli anziani per verificare se è vero che c’è stato un black out o per prelevare un campione d’acqua potabile da analizzare. Con un pretesto allontanano il padrone di casa e in un attimo svuotano i cassetti: soldi e gioielli in genere. Poi vanno via come se niente fosse. La vittima si accorge del furto quando ormai il truffatore è lontano».

Il finto poliziotto. La divisa ha il suo fascino e se alla porta bussano poliziotti, carabinieri o finanzieri, gli anziani stendono il tappeto rosso. E se poi l’uomo in divisa dice di essere lì perché in zona è stata segnalata la presenza di truffatori, l’anziano lo fa accomodare in salotto. «Poi va a prendere un bicchiere d’acqua o preparare il caffè – dice Paolo Meloni – e i beni di valore spariscono, spesso con l’aiuto di un complice».

I consigli. Le forze dell’ordine organizzano periodicamente campagne informative con la distribuzione di volantini e presìdi nei luoghi frequentati dagli anziani. Le ultime due campagne della Questura di Sassari sono state denominate “Chiamateci sempre” e “Non siete soli”. Ecco alcuni di consigli: non aprite la porta agli sconosciuti anche se indossano una divisa, quando prelevate al bancomat fatevi accompagnare, quando ritirate la pensione andate dritti a casa. Ma ci sono consigli anche per parenti, vicini di casa e infine impiegati di banca e uffici postali: “Se allo sportello si presenta un anziano per prelevare una spropositata somma di denaro, perdete un minuto a parlare con lui. Potreste evitare un dramma”.
 

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