La Nuova Sardegna

Febbre suina, terzo caso muore giovane mamma

di Gabriella Grimaldi
Febbre suina, terzo caso muore giovane mamma

Ricoverata a Sassari da un mese, aveva partorito 20 giorni fa due gemelline La donna, 35 anni di Bari Sardo, viveva da due anni a Nulvi col futuro sposo

06 febbraio 2018
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SASSARI. L’influenza suina fa ancora una vittima. E ancora una volta a farne le spese è l’Ogliastra, ma anche il Sassarese. Il micidiale virus A/H1N1 infatti ha colpito una giovane di 35 anni di Bari Sardo residente da due anni a Nulvi dove viveva con il compagno e con il quale si sarebbe dovuta sposare a breve. La vicenda di Carla Pisanu presenta aspetti particolarmente drammatici perché la donna ha contratto l’influenza alla fine del 2017 mentre era in attesa di due gemelline. Il 3 gennaio è stata ricoverata in coma nel reparto di Rianimazione delle cliniche di San Pietro dell’Aou proprio a causa delle complicazioni derivanti dalla febbre suina. I medici, vista la situazione, hanno atteso che le due piccole raggiungessero un’età gestazionale sufficiente a garantirne la sopravvivenza e 20 giorni fa hanno praticato il taglio cesareo alla donna nonostante fosse in coma. Adesso le bambine si trovano ricoverate nel reparto di terapia intensiva della Neonatologia, sempre in viale San Pietro, ma il cuore della loro mamma, che nel frattempo non ha mai ripreso conoscenza, ieri ha smesso di battere.

Una tragedia che ha colpito fortemente il paese di origine della giovane donna e tutta l’Ogliastra, che piange la seconda vittima di febbre suina in pochi giorni. Il 2 febbraio si era spento Tonino Tangianu, 61 anni di Triei, un altro paesino ogliastrino. L’uomo era stato ricoverato d’urgenza al Santissima Annunziata dopo essere stato prelevato dall’ospedale di Lanusei dall’equipe della Rianimazione con il macchinario per l’ossigenazione extracorporea del sangue (Ecmo). Nonostante le cure dei medici per risolvere i gravi problemi respiratori che lo avevano messo in pericolo di vita, però, è spirato dopo venti giorni di degenza. Un decesso che ha seguito la morte di un uomo nell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia ricoverato sempre per complicazioni causate dall’influenza suina che quest’inverno ha mandato in ospedale una trentina di persone le quali si trovano in osservazione nei vari ospedali dell’isola. Un tasso di mortalità nella norma, dicono i responsabili del Servizio di Igiene pubblica, ma la morte di persone giovani fa paura anche se gli operatori sottolineano che casi così gravi sono collegati sempre alla presenza di altre patologie importanti. Sono invece decisamente migliorate le condizioni della giovane maddalenina, incinta di 26 settimane, che era stata sottoposta immediatamente a un cesareo d’urgenza per salvare la vita anche al bambino e poi ricoverata in Rianimazione a Sassari.

Diversa la sorte di Carla Pisanu a cui le complicazioni dell’influenza non hanno lasciato scampo. «Al momento del suo ingresso in ospedale - fanno sapere dalla Rianimazione - la giovane donna presentava già un quadro clinico importante che si era aggravato per le complicanze del virus influenzale. Dal momento del suo ricovero era seguita, nella terapia intensiva del Palazzo Clemente, da un’équipe multidisciplinare». I medici che l’avevano in cura avevano fatto richiesta al Comitato etico anche di un antibiotico particolare, usato al momento soltanto all’estero, per salvare la vita della giovane donna.

Le rianimazioni dell’Aou di Sassari in questo periodo hanno seguito circa 15 pazienti per insufficienza respiratoria grave con influenza da A/H1N1. Al momento al Santissima Annunziata sono ricoverati ancora quattro di questi pazienti mentre altri quattro sono già stati trasferiti in altri reparti. Un discorso a parte riguarda i quattro pazienti ricoverati per grave insufficienza respiratoria e per i quali è stato necessario il ricorso all’Ecmo. Di questi ultimi uno è ancora in trattamento, una paziente ha già lasciato la rianimazione, un’altra, per il miglioramento delle condizioni, è stata staccata dal macchinario.

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