La Nuova Sardegna

Quote tonno, pescatori delusi

Quote tonno, pescatori delusi

Non c’è stata la ridistribuzione, aumenta solo il numero delle catture accidentali 

10 febbraio 2018
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SASSARI. Nuova delusione per gli operatori sardi che effettuano la pesca del tonno rosso. Dall’ultimo incontro al Ministero, infatti, non sono arrivate notizie positive circa la ridistribuzione delle quote. L’unica nota parzialmente positiva riguarda l’aumento della quota della catture accidentali che permetterebbe di elevare la soglia di cattura annua consentita, sopra una tonnellata. Per il resto ci sarà ancora da attendere.

«Rileviamo che i proclami degli ultimi mesi e le aspettative del settore sono andate deluse – ha detto Gianni Pintus, di Agci Nord Sardegna – nonostante gli slogan dei mesi passati anche da parte del sottosegretario con delega alla pesca. Per ora nessuna possibilità di accesso per nuove unità, in particolare relativamente al sistema a palangaro; nessuna perequazione delle quote tra i soggetti già possessori per permettere un riequilibrio delle tonnellate affidate tra soggetti con forti disparità».

Promesse vaghe e fumose, secondo i pescatori, quelle emerse dall’ultimo incontro romano. In particolare sulla possibilità di subentro di nuove unità da pesca o nel caso di altre aperture, affermazioni che si scontrano con le dichiarazioni della stessa direzione generale che dichiara che le quote tonno in Italia non sono più un “bene comune” (patrimonio delle collettività) «gestita dall’amministrazione e temporaneamente affidate ai fruitori a numero chiuso, ma un vero bene patrimonio delle imprese di “pesca” o le “tonnare fisse”, sul quale le imprese vantano un diritto soggettivo. Un aberrazione giuridica. Questo significa che l’accesso di nuove unità è stata un illusione mediatica, e non potrà mai essere attuata».



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