La Nuova Sardegna

Un arbusto spontaneo dalla lunga storia

Il mirto (Myrtus communis) è un arbusto spontaneo diffuso nel Mediterraneo e citato nelle leggende dell’antichità. Il nome nei dialetti locali varia sullo stesso tema: si va da “multa” (Gallura,...

11 febbraio 2018
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Il mirto (Myrtus communis) è un arbusto spontaneo diffuso nel Mediterraneo e citato nelle leggende dell’antichità. Il nome nei dialetti locali varia sullo stesso tema: si va da “multa” (Gallura, Logudoro, Pattada, Ittiri, Sassari e Alghero), a “mulsta” (Ittireddu), ma anche “murta” (nel Nuorese, a Bolotana, a Quartu), “murtizzu” (Bono) “murtiu” (Carloforte) e “muta” (Villacidro e Burcei). La fioritura è tra maggio e luglio, la maturazione a novembre e la raccolta dura fino a gennaio. Sulla preparazione del liquore si discute: l’opinione più diffusa prevede 1 kg di bacche per un litro d’alcol, cui si aggiungono un litro d’acqua e 4 etti di zucchero o miele. Il mirto classico (c’è anche in Corsica) è rosso, molto di nicchia quello bianco prodotto dalle foglie e in pochi casi da una varietà di bacche chiare. (a.palm.)

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