La Nuova Sardegna

Alghero, la Nobento vuole crescere: pronti ad arrivare a 300 dipendenti

Alghero, la Nobento vuole crescere: pronti ad arrivare a 300 dipendenti

Presentato un progetto in Regione per incrementare la produzione. L’ad Alessandrini: pronti a un balzo che creerà posti di lavoro anche nell’indotto

12 febbraio 2018
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SASSARI. Vede il mondo da una finestra speciale. La sua. Andrea Alessandrini è l’uomo che ha reinventato Nobento. L’azienda che ha la sede ad Alghero e produce infissi è un piccolo miracolo economico. È passata dal quasi fallimento ad avere 130 dipendenti e un fatturato cresciuto del 300 per cento in tre anni.

Ora punta a un ulteriore passo in avanti. Ha presentato un progetto in Regione per potenziare la produzione e arrivare a 300 dipendenti. «In realtà la documentazione giace in Regione dal lontano ottobre 2017 – dice Alessandrini –. Per un imprenditore sono tempi biblici. Fin qui ci siamo mossi con le nostre gambe. Ora si potrebbe in poco tempo potenziare la produzione. E sarebbe un beneficio per tutto il territorio, perché ai dipendenti della Nobento si deve aggiungere tutto l’indotto». Alessandrini spiega come pezzo dopo pezzo la sua azienda ha costruito un piccolo impero produttivo attorno a sé. Una calamita che ha attirato altri piccoli imprenditori. «Faccio degli esempi. Prima compravo delle casse di legno da un’impresa di Cuneo. Ora ne è nata una accanto a noi. L’ha fondata un mio ex dipendente. Lavora per noi e ci fornisce tutte le casse. Dà lavoro a 5 persone. Ma posso continuare. Noi produciamo in fabbrica un terzo dei vetri delle nostre finestre, il resto ce lo forniscono due aziende, una di Alghero e l’altra di Tempio. Ma il circuito è destinato a crescere. Anche perché noi siamo aperti alla collaborazione e alla formazione. Avremo anche 90 studenti per avvicinarli al mondo del lavoro. In questo modo iniziamo a formare i tecnici del futuro. Entrano a contatto con la nostra azienda e ne comprendono dinamiche e le competenze».

L’azienda è in continua crescita. «Ogni giorno dal nostro stabilimento partono 200 infissi. Dobbiamo fornire 6mila finestra per 4 grattacieli che sorgono a Manchester. In tre anni Nobento il fatturato è cresciuto del 300 per cento e gli occupati del 400 per cento». Alessandrini, romagnolo che ha trovato la sua America nell’isola, ha l’entusiasmo dell’imprenditore vulcanico. Il suo è un rovesciamento dell’ottica da cui osservare le cose. «Si parla spesso dell’insularità come gap. Io in realtà ho trovato in Sardegna, e ad Alghero in particolare, le condizioni ideali per fare impresa. Per prima cosa ogni sera dallo stabilimento partono 200 infissi. Prendono il largo da Porto Torres e la mattina successiva posso essere presente a Livorno, a Genova, a Civitavecchia. Una cosa che mi dà un vantaggio».

Ma nessuno pensi che Nobento faccia finestre, sarebbe un po’ riduttivo. Gli infissi sono ad alto contenuto tecnologico, per design, materiali, struttura. Ma tutta la fabbrica è già orientata all’industria 4.0. Un’impresa all’avanguardia che guarda già al futuro. «In realtà noi siamo nati come smart factory – continua Alessandrini –. I processi più alienanti sono stati automatizzati. Il personale ha una attività di controllo preventivo e a valle della produzione e dei macchinari. Un’altra parte si occupa dell’aspetto creativo. Noi abbiamo elaborato un modello preciso. Faccio un piccolo esempio. Prima di produrre un esemplare creiamo un render (un prototipo virtuale) per capire quale è la reazione del mercato. Sono esempi dell’applicazione dell’alta tecnologia alla produzione e nei processi interni della azienda che ottimizzano il lavoro».

La Nobento ora punta a un ulteriore passo. Crescere ancora. «È fondamentale non solo per noi – continua Alessandrini –, ma per l’intero territorio. Siamo un’azienda ad alto valore aggiunto, che ha una forte ricaduta sull’indotto. Ogni posto di lavoro in più dentro la fabbrica ne produce un altro fuori. E questo deve essere tenuto presente. Io cerco sempre di dialogare con le aziende del territorio e cerco sempre di trovare materie e professionalità in loco. Per noi è un vantaggio. Tra le altre cose sono convinto che la Sardegna abbia una potenzialità imprenditoriale enorme, ma serve più ottimismo e più dinamismo. Ne sono convinto». (l.roj)
 

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