La Nuova Sardegna

Per la Madonna di Lourdes una grotta anche a Quartu

di Mauro Lissia
Per la Madonna di Lourdes una grotta anche a Quartu

Sì del consiglio comunale alla costruzione di una copia fedele della cavità carsica Dimensioni uguali e impianto idraulico per simulare il fiume: paga un privato 

15 febbraio 2018
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CAGLIARI. La città di Quartu Sant’Elena avrà presto la copia fedele della grotta di Massabielle, la cavità carsica di Lourdes dove nel 1858 Bernadette Soubirous assistette incredula e rapita all’apparizione della Vergine Maria: l’ha deciso il consiglio comunale, votando a maggioranza la delibera proposta dal sindaco Stefano Delunas in base alla quale il Comune cederà alla parrocchia di San Giovanni Evangelista, nel quartiere di Pitz’e Serra, un’area di 4830 metri quadrati dove a spese di un privato verrà realizzata la struttura destinata - parole del sindaco - a luogo di preghiera e di meditazione. La grotta artificiale avrà le stesse dimensioni dell’originale francese: 7.70 metri di larghezza, 3.45 di profondità e 4.50 di altezza, più o meno come una palazzina a un piano. In assenza di un fiume naturale, l’impresa allestirà un impianto idraulico che dovrebbe simulare il corso d’acqua, alimentando costantemente il volume interno dell’edificio. Nel progetto è prevista anche una struttura metallica e una in vetroresina, un sistema di illuminazione e la riqualificazione - così è scritto - dello spazio attorno. Negli atti forniti alla commissione urbanistica comunale non è specificato se verrà installata una statua della Madonna, uguale o simile a quella che a Lourdes è stata sistemata proprio nella nicchia dove la giovane Bernadette collocò l’apparizione. A questo dettaglio probabilmente penserà il parroco don Gianfranco Falchi, che accogliendo la proposta della benefattrice Maria Montagna ha proposto il progetto all’amministrazione comunale. Mancando al momento nell’area di Quartu apparizioni mariane certificate, non è pensabile che la giunta comunale si attenda folle di fedeli in pellegrinaggio e relative guarigioni miracolose. Si tratterebbe di uno spazio attiguo alla colossale parrocchia di Pitz’e Serra, che grazie alla grotta artificiale potrebbe esercitare un buon richiamo per chi ha fede.

Il dibattito in consiglio comunale sull’opportunità di mettere in piedi un sito di apparizioni, senza che nulla sia mai apparso, è stato essenziale e piuttosto frettoloso: «Ci hanno dato i documenti sul progetto appena due giorni fa - spiega Tecla Brai, consigliera del Pd, che l’altro ieri ha votato contro la delibera insieme ad altri quattro colleghi, compresi due di maggioranza - e in commissione urbanistica e patrimonio non c’è stato il tempo di approfondire nulla, neppure la compatibilità dell’opera con il piano urbanistico. Di certo si parla di una struttura impattante, molto visibile. Altrettanto certo è che in un quartiere dove manca persino l’ufficio postale una grotta di Lourdes non doveva rappresentare una priorità».

Il Comune non dovrebbe spendere neppure un euro per accontentare il parroco Falchi: la manutenzione di quello che nella delibera viene definito “monumento sacro” sarà tutta a carico della parrocchia, compresi i 28 mila euro all’anno che secondo i calcoli degli uffici costerà la cura del verde. Peraltro quell’area, concessa con la formula del diritto di superficie, era destinata proprio a verde pubblico: chissà se un luogo di preghiera circoscritto da una recinzione possa essere considerato pubblico. La consigliera Brai ha i suoi dubbi: «Se si parla di preghiera significa che la struttura e lo spazio saranno riservati ai fedeli cattolici - è il suo commento - quindi non a tutti. Di quest’aspetto bisognerà discutere». Ci sarebbe da valutare l’opportunità sul piano estetico, magari rapportando l’iniziativa ad altre repliche di luoghi storici realizzate in prevalenza negli Stati Uniti, dove i risultati non sono stati entusiasmanti. Ma a giudicare dalla velocità con cui la pratica è arrivata in consiglio comunale il problema sembrerebbe superato: «Papa Francesco predica sobrietà e attenzione ai più deboli - osserva Tecla Brai - non mi pare che la costruzione di questa struttura posticcia e costosa rispetti la linea suggerita dal sommo Pontefice».

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