La Nuova Sardegna

Berlusconi non ci sarà Renzi forse, torna Di Maio

Berlusconi non ci sarà Renzi forse, torna Di Maio

È cominciato il rush finale. Certo l’arrivo della Meloni e della ministra Lorenzin  Il Cavaliere manderà un videomessaggio. Ed è scontro sulla giustizia tra Pd e M5s

17 febbraio 2018
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CAGLIARI. Silvio Berlusconi non oltre andrà uno o due videomessaggi: «È difficile l’arrivo del Cavaliere in Sardegna», fanno sapere da Forza Italia. Il Pd ha in corso una trattativa con Matteo Renzi, con l’ipotesi di un tour fra Cagliari e Sassari nell’ultima settimana prima delle elezioni. Chi farà il bis è Luigi Di Maio, candidato-premier per il Movimento Cinque stelle. Dopo la due giorni di qualche settimana fa, lunedì sarà di nuovo a Cagliari per un dibattito al Palazzo dei congressi della Fiera. Lo stesso giorno sarà invece a Serdiana, alla comunità «La Collina» di don Ettore Cannavera, Michele Fratoianni, leader di Sinistra italiana ed esponente di punta di «Liberi e Uguali». Ma nella volata fiale verso il 4 marzo, mancano sedici giorni al voto, «LeU» vorrebbe organizzare anche una manifestazione con il presidente del Senato Pietro Grasso, era prevista per metà febbraio ma è saltata all’ultimo momento, e c’è anche le ipotesi di un dibattito alla presenza dell’ex segretario della Cgil Serrgio Cofferati. Sono invece sicure le date in cui saranno in Sardegna Giorgia Meloni, segretario di Fratelli d’Italia, e la ministra alla salute Beatrice Lorenzin, intorno cui è stata costruita la lista «Civica popolare», alleata col Pd. Giorgia Meloni è annunciata il 22 febbraio a Cagliari ma potrebbe fare tappa anche a Nuoro o Sassari. Beatrice Lorenzin ha deciso invece di chiudere la campagna elettorale a Cagliari e il primo marzo parteciperà a una manifestazione organizzata dai centristi.

Pd contro M5s. A sottolineare il giustizialismo a corrente alternata dei grilli è stato il segretario regionale dei dem Giuseppe Luigi Cucca, capolista nel proporzionale per il Senato. «Questa campagna elettorale – scrive – è inquinata più di altre da una retorica moralista che non è utile al dibattito e tenta di distrarre gli elettori dai temi e dalle proposte per il Paese». Per poi entrare nella stretta attualità: il caso dei rimborsi mancati in cui sono coinvolti alcuni deputati del Movimento. «Dopo aver inneggiato per anni all’onestà, i Cinque stelle si sono resi protagonisti di uno dei peggiori inganni nei confronti degli italiani, facendo credere di rinunciare alla loro indennità per sostenere l’avvio di nuove imprese. Bene, la cronaca di questi giorni racconta ben altro e la vicenda dei rimborsi mancati assume sempre più contorni grotteschi, destinati a mettere a nudo l’inconsistenza e l’inaffidabilità dei sedicenti paladini della democrazia e della moralità».

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