La Nuova Sardegna

La festa di “su dottori” che compie 100 anni

di Gian Carlo Bulla
La festa di “su dottori” che compie 100 anni

Villasiumius, Paolo Cabasino ha lavorato come ufficiale medico a bordo della Amerigo Vespucci

20 febbraio 2018
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VILLASIMIUS. Paolo Cabasino “su dottori”, ha raggiunto il secolo di vita. Il neocentenario, ultimogenito di dieci fratelli, è nato a Genoni il 15 febbraio del 1918. Ha avuto una infanzia felice pur essendo rimasto orfano di padre quando aveva pochi mesi. Durante la seconda guerra mondiale si è arruolato, come volontario, in marina. Ha prestato servizio in una torpediniera di stanza nel porto di Massaua, in Eritrea, e successivamente nei velieri Amerigo Vespucci e Cristoforo Colombo, oggi navi scuola della marina militare. Paolo Cabasino si è laureato in medicina e chirurgia nel 1950 e alcuni mesi dopo è stato nominato medico condotto, ufficiale sanitario del comune di Villasimius, il paese della costa sud orientale, del quale si è innamorato a prima vista, affascinato e incantato dalla incomparabile bellezza del paesaggio ancora incontaminato, e nel quale ha deciso di stabilirsi. Paolo Cabasino a Villasimius ha conosciuto e si è innamorate di Adalgisa (Gisa) Vacca, un’insegnante elementare, che ha sposato nel 1952 e lo scorso anno hanno festeggiato il sessantacinquesimo anniversario di matrimonio. Dall’unione sono nati due figli: Walter, medico di famiglia come il padre a Pula ed ex sindaco della cittadina della costa sud occidentale, e Rossano, generale dei carabinieri in pensione. Da medico, il neo centenario, molto disponibile e coscienzioso, era stimato da tutti suoi pazienti. Un medico che si è adattato, perché costretto a causa della lontananza dagli ospedali di Cagliari raggiungibili attraverso una strada tortuosa, a fare tutto. Dal ginecologo all’ostetrico, dal dentista all’ortopedico. Paolo Cabasino è andato in pensione nel 1988 dopo 38 anni di carriera. Da quando è andato in pensione si è dedicato a uno dei suoi hobby preferiti, il giardinaggio. Ogni giorno insieme alla moglie Gisa fa una salutare passeggiata. Gli piace tenersi informato. Legge il giornale e guarda la televisione. È ancora autosufficiente. Trascorre l’inverno a Cagliari e le altre tre stagioni a Villasimius. È una buona forchetta, mangia di tutto, preferisce gli alimenti genuini e non adulterati, e a pasto sorseggia mezzo bicchiere di vino che, sostiene, “fa buon sangue”. Ha sempre evitato di compiere stravizi. Pratica giornalmente un po di attività fisica e non svolge vita sedentaria. «Sono gli ingredienti, insieme ad una vita serena e tranquilla, che, oltre il dna, mi hanno permesso di raggiungere il secolo di vita e che ritengo siano il segreto della longevità – sottolinea Paolo Cabasino. Il neo centenario è stato festeggiato dalla moglie, dai figli, dalle nuore, dai 4 nipoti, due dei quali portano il suo stesso nome, Simona e Silvia, e dai due pronipoti Gabriele e Viola. Tra i primi ad esternargli gli auguri il comandante dell’Americo Vespucci, il capitano di vascello Roberto Recchia. Paolo Cabasino ha gradito le telefonate di molti suoi pazienti e la visita, tra gli altri, del presidente dell’ordine dei medici della provincia di Cagliari.

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