La Nuova Sardegna

L'assessore Careddu: «Ora Air Italy sviluppi le rotte in Sardegna»

di Luca Rojch
L'assessore Careddu: «Ora Air Italy sviluppi le rotte in Sardegna»

La Regione pensa a un network che comprenda i tre aeroporti sardi. Ma resta alta l’attenzione su Maintenance e sul destino dei 397 esuberi

21 febbraio 2018
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SASSARI. L’entusiasmo rimane alto, ma l’assessore ai Trasporti Carlo Careddu non abbandona la solita misurata prudenza. La nascita di Air Italy, con il maxi investimento del Qatar, apre nuove prospettive non solo per la compagnia, ma per il sistema dei trasporti nell’isola. Careddu fa capire in modo chiaro che dalla nuova società si aspetta un impegno concreto sull’intero sistema Sardegna. E spera che una parte importante del piano di sviluppo di Air Italy veda l’isola come protagonista.

Network Sardegna. Nell’idea della Regione c’è non solo che Air Italy diventi il primo vettore italiano. Ma che sviluppi il suo hub corto raggio in Sardegna in un ottica che abbia come punto di riferimento i tre aeroporti. «Non nego che sugli aspetti della continuità territoriale una attenzione di Air Italy sarebbe importante – spiega l’assessore Careddu –. Ma auspichiamo che ci sia interesse anche per altri collegamenti».

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Vigilanza. La Regione da una parte esulta per la soluzione di una delle vertenze industriali più complicate degli ultimi anni. Meridiana nel 2014 era a un passo dal crack con 1400 lavoratori dichiarati in esubero e senza una reale soluzione per una compagnia con una decina di aerei vecchi di 30 anni e costi di gestione fuori mercato. Ma Careddu resta vigile sul futuro della nuova Air Italy. «Il punto centrale è vigilare e controllare tutta la attività di sviluppo del piano industriale – spiega l’assessore – perché Air Italy investa in Sardegna. È vero che manterrà la sede e il cuore a Olbia, come da noi richiesto, ma non ci bastano gli uffici. Vogliamo uno sviluppo diretto in Sardegna che guardi alla continuità territoriale e punti su nuovi collegamenti. E che il personale continui a crescere in Sardegna, C’è poi l’aspetto di Meridiana Maintenance, che si occupa della manutenzione degli aerei. Con 50 nuovi mezzi e quelli che potrebbe portare direttamente Qatar Airways il lavoro non manca. Credo che questo debba restare un asset fondamentale della società. Ci sono anche i 397 esuberi, che per noi devono rientare nel perimetro aziendale. Chiederemo un incontro con i vertici di Air Italy proprio per avere un confronto sul piano industriale e su questi punti».

Il sindaco. Anche il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, non nasconde la soddisfazione per il salvataggio di Meridiana. «Questo passaggio è fondamentale, perché si pone fine a una vertenza infinita – spiega Nizzi –. Si pone fine a controversie sindacali, territoriali e personali. Una vicenda complessa e lunghissima che ha avuto costi drammatici per quanto riguarda l’Aga Khan, la Gallura e Olbia. Abbiamo raggiunto un obiettivo fondamentale: mantenere la sede e il cuore della società a Olbia. Non era possibile pensare di avere in città anche l’hub internazionale, ma è necessario che la società continui a tenere presente la centralità del nostro territorio per il suo sviluppo futuro».

Il salvataggio. È innegabile che la politica ha avuto un ruolo fondamentale nel salvataggio di Meridiana. In particolare il filo diretto che si è creato tra il Qatar, con forti investimenti in Sardegna e alcuni esponenti di giunta e governo. Non solo il ministro Graziano Delrio e l’assessore Careddu. Anche il deputato del Pd Gian Piero Scanu ha lavorato in questi anni per convincere il Qatar della bontà dell’affare Meridiana. Anche grazie al canale privilegiato con i vertici dell’emirato che si erano creati negli anni dopo l’operazione Mater Olbia.

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