La Nuova Sardegna

Assenteismo, doppi incarichi, spese gonfiate: il lato oscuro della pubblica amministrazione sarda

Mauro Lissia
Una seduta pubblica della Corte dei conti a Cagliari
Una seduta pubblica della Corte dei conti a Cagliari

Il quadro cupo nella relazione della procuratrice regionale della Corte dei conti, Antonietta Bussi, all'inaugurazione dell'anno giudiziario della magistratura contabile

24 febbraio 2018
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CAGLIARI. La corruzione dilaga, ma non è la sola patologia che affligge l'amministrazione pubblica: ci sono le gare d'appalto addomesticate o del tutto omesse, l'assenteismo che genera inefficienza, i doppi incarichi e gli incarichi esterni non autorizzati, i dipendenti che usano l'ufficio pubblico come se fosse una sede aziendale privata, le spese gonfiate, i rimborsi illegali.

Ancora: le assunzioni senza concorso in barba alla Costituzione e le carriere pubbliche fulminee, svincolate dalle valutazioni di merito e agganciate saldamente alle appartenenze e al conseguente controllo politico.

Sessanta pagine amare quelle lette nell'aula delle udienze dalla procuratrice regionale della Corte dei Conti, Antonietta Bussi, all'inaugurazione dell'anno giudiziario contabile 2018, davanti agli occhi del governatore Francesco Pigliaru e dell'assessore al bilancio Raffaele Paci

Per fare un esempio, Bussi: "Le società in house sono un'autentica fabbrica di clientele, dove le leggi sono spettri del diritto" e dove è state generata «una varietà impressionante di formule alternative di nomine e incarichi, con effetti tutt'altro che positivi su efficienza e spesa».

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