La Nuova Sardegna

Cucca: no all’incompetenza Il Pd unica scelta possibile

di Silvia Sanna
Cucca: no all’incompetenza Il Pd unica scelta possibile

Il segretario regionale dei Dem attacca Movimento 5 stelle e Centrodestra «Per governare un Paese serve serietà. Lega-Psd’Az, un’alleanza che rattrista»

27 febbraio 2018
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SASSARI. Avanti con una voce sola, perché in gioco c’è il futuro della Sardegna e dell’Italia intera. «E non è pensabile metterlo nelle mani degli incompetenti o dei parolai». Avanti uniti, dice il segretario regionale del Pd Giuseppe Luigi Cucca, candidato nel collegio plurinominale per il Senato, «con la forza dell’esperienza, la concretezza delle idee e delle cose fatte: sono questi gli elementi che ci contraddistinguono e ci rendono più credibili e affidabili». Il segretario Pd ribadisce con convinzione quanto detto dall’europarlamentare Dem Renato Soru la settimana scorsa a Iglesias: in occasione di un incontro elettorale, l’ex governatore regionale ed ex segretario del Pd si era espresso in maniera netta nei confronti del Movimento 5 stelle e del centrodestra, contestando da una parte soprattutto l’incompetenza e dall’altra la deriva xenofoba rappresentata dalla Lega nord.

Segretario Cucca, Soru ha detto che quello per il Pd è l’unico voto possibile per evitare il pericolo rappresentato da 5 Stelle e centrodestra. Che ne pensa?

«Impossibile non essere d’accordo. L’incompetenza dei grillini è assodata, voglio ricordare solo uno degli episodi più recenti, quando un candidato del Movimento ha detto che nell’isola ci sono 1300 Comuni. È pensabile affidare la Sardegna a gente così? E il problema non è solo la geografia. C’è molto altro».

Si spieghi meglio.

«Quella non è stata una semplice svista. È in realtà la conferma del fatto che non sanno nulla, non hanno alcuna esperienza di tipo amministrativo: una lacuna gravissima nel momento in cui ti candidi per governare un Paese. La politica è una cosa seria perché riguarda il destino degli italiani. E non si può improvvisare: penso alla Sardegna e ai tanti problemi da affrontare».

La Lega di Salvini, alleata con il Psd’Az, dice “prima i sardi”.

«Lasciamo stare, ricordo che gli slogan di Salvini prima erano ben diversi, sulla Sardegna diceva ben altro. E l’alleanza con i sardisti è qualcosa che mi rattrista profondamente e mi ha fatto venire in mente un altro episodio, la consegna della bandiera dei Quattro Mori. Ai sardi voglio dire che quella bandiera non è un pezzo di stoffa ma un patrimonio di tutti. Rappresenta la sardità che non può essere svenduta».

C’è chi dice che i politici sono tutti uguali e fanno promesse che non mantengono. Che cosa risponde?

«Purtroppo l’antipolitica è un fenomeno dilagante e preoccupante. Regna un profondo clima di sfiducia, per combatterlo è necessario recuperare umiltà e pacatezza e non illudere la gente con false promesse. Gli altri fanno così, noi no».

Perché votare Pd?

«Perché siamo diversi, siamo seri. Abbiamo dimostrato di essere in grado di realizzare cose importanti senza proclami mirabolanti. La nostra forza è la pacatezza, il senso della misura. È questo che ci differenzia dal M5s e dal centrodestra: il Partito Democratico non fa promesse che sa di non poter mantenere. I risultati raggiunti sono sotto gli occhi di tutti. Noi siamo pronti ad andare avanti nella certezza di poter rispettare gli impegni presi, perché sappiamo che ci sono le condizioni e soprattutto le giuste e indispensabili coperture finanziarie».

Che cosa c’è in ballo il 4 marzo?

«C’è il futuro di un Paese. Una partita cruciale in un momento storico nel quale mi preoccupa moltissimo la deriva antidemocratica. Con il voto è possibile mettere un argine alle insidie».

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