La Nuova Sardegna

Travolto dall’onda di piena annegato l’escursionista

di Luciano Onnis
Travolto dall’onda di piena annegato l’escursionista

Ritrovato a notte fonda il corpo del torrentista di Ghilarza scomparso nella gola 

27 febbraio 2018
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GONNOSFANADIGA. Una sfida alle forze della natura costata cara a Giovanni Antonio Manca, 52 anni, commerciante di ceramiche di Ghilarza, appassionato di torrentismo: è morto annegato dopo essere stato travolto dall’improvvisa bomba d’acqua di un torrente gonfiato dalle piogge degli ultimi giorni. Con lui c'erano in escursione altri quattro cultori di “canyoning” (discesa dei torrenti fra le rocce nei monti), fra cui la compagna, un'altra giovane donna e due amici. A recuperarlo ormai senza vita, imbrigliato dalla sua corda dentro una profonda pozza, i volontari del soccorso alpino e speleologico. Per ore, dalle 20 alle due della notte, lo hanno cercato in condizioni di estrema difficoltà nel rio Zairi, corso d'acqua che sgorga dai monti del Linas e attraversa il parco di Perd’e Pibera, in territorio di Gonnosfanadiga. Una zona di una bellezza naturalistica straordinaria, impervia e con forti pendenze che accresce la forza dei suoi piccoli ruscelli che poi si tramutano in impetuosi torrenti nei periodi come questo in cui pioggia e neve accrescono a dismisura la portata d'acqua. Venti volte tanto rispetto al normale, hanno detto quelli del soccorso speleo. «Probabilmente c’è stata una sbagliata interpretazione delle previsioni meteo da parte dei cinque correntisti – ha commentato Guido Biavati, vicepresidente del Cnsas Sardegna, presente in prima linea alle operazioni di soccorso –, si sono trovati a fare i conti con un inaspettato peggioramento delle condizioni. Capita che vengono consultati più siti meteo e ognuno dà previsioni differenti. Mai fidarsi». Dalle 12 c’era l’allarme della protezione civile per avverse condizioni meteorologiche, ma ciò non ha fatto desistere i cinque torrentisti.

L’escursione. Giovanni Manca era arrivato a Perd’e Pibera nella tarda mattinata di domenica assieme alla compagna e a tre amici (fra cui una ragazza) del Cagliaritano. Conoscevano già il rio Zairi e il fascino del suo percorso fra rocce e piccoli canyon apparentemente inaccessibili. Il gruppetto stava ispezionando una forra (Piccolo canyon) del rio con l’utilizzo delle corde di sicurezza quando una autentica bomba d’acqua si è abbattuta su di loro.

Bomba d’acqua. Giovanni Manca, a cui forse si è sganciata la corda che lo teneva agganciato agli altri, è scivolato sulla roccia ed è stato travolto dall’imponente massa d’acqua. È stato trascinato nella forra che stavano affrontando dopo aver preso atto che le condizioni atmosferiche stavano peggiorando. Le ragazze sono riuscite ad agganciarsi e arrampicarsi su uno spuntone di roccia mettendosi in salvo, mentre gli altri due torrentisti non hanno avuto problemi a mettersi al sicuro. Sono stati loro, scomparso l’amico, a far scattare l’allarme.

La tragedia. Trovato un punto coperto da segnale telefonico (assente in quasi tutto il parco), hanno contattato la centrale operativa del Cnsas Sardegna. Sul posto sono arrivati intorno alle 20 una squadra di esperti specializzati nel soccorso in forra (interventi nei torrenti), altre squadre del Soccorso alpino e speleo di Cagliari, Medio Campidano e Iglesias. A supporto anche i carabinieri della compagnia di Villacidro, uomini del corpo forestale e il 118 con un’ambulanza medicalizzata. Le ricerche del disperso sono state complicate dal buio , ma intorno alle 2 il corpo di Giovanni Manca è stato localizzato, messo su una barella e recuperato. Il medico del 118 ha certificato il decesso per annegamento.

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