La Nuova Sardegna

Bonifiche nell’ex Syndial, storico sì della giunta regionale

di Gianni Bazzoni
Bonifiche nell’ex Syndial, storico sì della giunta regionale

Porto Torres, via al progetto Nuraghe. La soddisfazione dell’assessora Donatella Spano

28 febbraio 2018
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SASSARI. La giunta regionale ha deliberato il giudizio positivo di compatibilità ambientale per la Fase 1 del progetto “Nuraghe” nell’ex area Syndial di Porto Torres. È il passo decisivo per avviare la bonifica del sito inquinato. L’assessora all’Ambiente Donatella Spano ha seguito la complessa procedura e non ha nascosto la propria soddisfazione.

Ci siamo, finalmente. Perché un’attesa così lunga?
«L’attivazione delle bonifiche nei territori inquinati è stata uno degli obiettivi strategici dell’attuale giunta. Ispirata dal principio secondo cui “chi inquina paga” e preso atto dei forti ritardi accumulatisi negli anni precedenti, ho impresso un deciso cambio di rotta nell’affrontare un problema che segna parte dell’isola, sia relativamente alle aree minerarie dismesse, sia a quelle dei poli industriali».

Si erano perse le speranze...
«Il metodo di lavoro adottato si è dimostrato vincente. Ho impostato una azione di forte coordinamento che ci ha permesso di ottimizzare i tempi per l’invio al ministero dell’Ambiente degli elementi autorizzativi rilevanti per la decisione finale. È stato importante il presidio continuo delle singole fasi e un puntuale esercizio delle funzioni di controllo e vigilanza che ci sono proprie. Ma anche l’attenzione agli aspetti tecnici per rivendicare la miglior tecnologia disponibile».

C’è ancora il rischio di nuove illusioni o pericolosi stop?
«La giunta ha dato via libera al progetto per la realizzazione di una piattaforma polifunzionale e di un Sito di raccolta (S.D.R.), da realizzarsi nella zona industriale “La Marinella” a Porto Torres. Rientra nel più ampio “Progetto operativo di bonifica dei suoli delle aree Palte Fosfatiche, Minciaredda e Peci – Nuraghe Fase 1”, ed è necessario per consentire il trattamento di terreni contaminati e rifiuti speciali provenienti dalle aree interessate. Questo passaggio, dunque, concretizza operativamente l’inizio delle attività di bonifica. Rappresenta non solo l’avvio delle attività di risanamento delle aree inquinate ma anche la creazione di nuove opportunità occupazionali e di prospettive di insediamenti futuri».

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Cosa succede ora?
«Da un punto di vista procedurale verrà subito notificata al ministero la conclusione della Via. Sono fiduciosa che, sebbene il termine sia di 30 giorni, il coordinamento delle due procedure (Via-Aia) consentirà una conclusione più rapida».

Bonificare significa anche restituire pezzi di territorio da riutilizzare correttamente per progetti di sviluppo. C’è questa convinzione?
«Sono già state restituite al riutilizzo e agli usi legittimi alcune aree del Sin di Porto Torres, mentre per altre sono state formulate dalle Conferenze di servizi decisorie le condizioni per il riutilizzo o la restituzione».

Ci sono già dei progetti concreti?
«È in corso la procedura di valutazione del progetto, presentato dall’Eni per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 31 MWp, sempre nel Comune di Porto Torres, di cui si è conclusa positivamente la Conferenza di servizi lo scorso 30 gennaio».

Vuol dire che esiste un confronto aperto Regione-Eni?
«Sul Protocollo sono tuttora in corso continue interlocuzioni tra Regione, Governo ed Eni che stanno proseguendo in maniera serrata. E non molliamo».

Imprese locali e lavoratori guardano alle bonifiche come segnale di speranza per il futuro. Lei ci crede?
«Abbiamo sempre richiesto con forza che fosse data priorità alle imprese e maestranze locali: l’avvio delle bonifiche è un momento di fondamentale importanza sia per il risanamento delle aree inquinate sia per la creazione di opportunità occupazionali e di prospettive di insediamenti futuri. Si stima che col progetto “Nuraghe” le ricadute occupazionali si concretizzeranno in 63 risorse medie al giorno di occupazione diretta e 80/120 al giorno nell’ indotto, queste ultime con picchi di 190. Le risorse finanziarie impiegate da Syndial per “Nuraghe” superano i 600 milioni di euro, di cui 280 già spesi per risanamento ambientale e i restanti per la gestione delle attività nei prossimi 15 anni. Siamo all’inizio».

I numeri sono incoraggianti ma bassi, si può dire che le bonifiche aprono nuovi spiragli?
«Ne sono convinta, penso al coinvolgimento delle Università e dei Centri di Ricerca, nonché iniziative tecnico-formative specifiche rivolte alle imprese fornitrici per favorire la loro qualificazione. E insediamenti di imprese nei terreni risanati».

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