La Nuova Sardegna

Scuole del nuovo millennio: la prima sarà ad Alghero

di Claudio Zoccheddu
Il rendering del progetto per la scuola Grazia Deledda di Alghero
Il rendering del progetto per la scuola Grazia Deledda di Alghero

Struttura moderna e aperta alla città. Francesco Pigliaru: «Un investimento sul futuro dei giovani»

01 marzo 2018
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INVIATO AD ALGHERO. La scuola del nuovo millennio sarà quella in cui l’esibizione di Margherita, talentuosa baby pianista della scuola algherese di via Tarragona, non resta nascosta dentro le quattro mura dell’aula di musica. La missione dell’architettura didattica finanziata dal progetto “Iscol@” è aprire gli istituti all’esterno, renderli parte della città e permettere al tessuto urbano di invadere la casa dell’istruzione. Uno scambio che garantisce un guadagno certo, perché se ieri la fugace esibizione di Margherita è stata una chicca destinata alla delegazione politica che ha visitato la scuola, domani le note della pianista potrebbero diventare la colonna sonora di tutti, di chi passeggia e di chi scarica il furgone. La missione, infatti, è rivoluzionare la scuola dimenticando il concetto della lezione “frontale”e spalancando le aule al concetto di modernità.

Iscol@ ad Alghero. È il sindaco Mario Bruno a stilare il glossario degli interventi che cambieranno le scuole della città catalana: «Parliamo di 24 cantieri aperti, 6 interventi di efficientamento energetico per un totale di 18 scuole rinnovate. Si partirà a giugno, quando le scuole saranno chiuse – spiega il primo cittadino – anche se noi siamo già pronti». La modernità si traduce in 9 milioni di euro impegnati per realizzare un concetto che ha fatto capolino più volte dal tavolo dei relatori: «Non si tratta solo di edilizia, la scuola deve immaginare il futuro in modo da poterlo trasmettere agli studenti. Per farlo servono ambienti al passo con i tempi, studiati per favorire un nuovo metodo d’insegnamento», conclude Bruno.

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Il progetto. Tra le 18 scuole da rinnovare quella che si affaccerà al futuro con più convinzione è in via Tarragona ed è intitolata a Grazia Deledda. È già stata definita la “scuola del nuovo millennio” e per farle cambiare aspetto sono stati necessari quasi 4 milioni di euro. Il concorso di progettazione bandito dalla Regione ha premiato gli architetti dello Studio Bargone di Roma che ieri hanno presentato alcune delle novità previste nel corposo restyling. La “nuova” scuola di via Terragona sarà un edificio in costante comunicazione con l’esterno. L’auditorium è stato progettato per essere uno spazio condivisibile con la città, la scuola sarà connessa alla corte interna che verrà aperta alla città offrendo un’area fruibile 24 ore su 24 e connessa al parco che si affaccia sull’altro lato della strada. La comunicazione avverrà anche attraverso i vetri perché tra le novità più consistenti c’è un’enorme vetrata che aprirà il sipario sul laboratorio di musica e sulla produzione scientifica degli alunni. Anche all’interno la rivoluzione sarà pressoché totale. Le vecchie aule sono state immaginate come ambienti moderni, aperti al confronto e alle esigenze didattiche anche attraverso una disposizione dei banchi studiata per le diverse attività. Il clima da campus universitario a stelle e strisce verrà completato da corridoi con armadietti e divani, perché la socializzazione possa continuare anche fuori dalle aule. Infine, una terrazza panoramica orientata verso il mare e l’orizzonte. Un valore aggiunto dall’altissimo coefficiente metaforico.

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La Regione. «Il futuro della Sardegna passa dalla scuola – dice il presidente della Regione, Francesco Pigliaru –. Alghero ha colto questa opportunità ed è uno splendido esempio di quello che si poteva fare sfruttando un progetto su cui noi abbiamo investito tanto, al punto che Iscol@ è stata la nostra prima delibera». Il futuro, secondo Pigliaru, proporrà nuove possibilità: «Se è vero che tanti lavori spariranno, è altrettanto vero che ne nasceranno tanti altri. Per questo servono scuole moderne e aperte alla modernità». E proprio l’edilizia scolastica è il cavallo di battaglia del presidente: «L’abbiamo trovata in ginocchio, con troppi problemi. Adesso siamo la Regione che ha investito di più sull’istruzione e mi piacerebbe che la mia giunta fosse ricordata come quella che ha permesso alla scuola sarda di diventare un’eccellenza».
 

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