La Nuova Sardegna

Turismo e legge urbanistica scintille tra i candidati

di Silvia Sanna
Turismo e legge urbanistica scintille tra i candidati

Alla Nuova animato dibattito tra gli esponenti dei principali partiti politici

03 marzo 2018
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SASSARI. In disaccordo su tutto. Dal turismo all’urbanistica, dai trasporti alle zone interne. Senza dimenticare il tema dei temi, il lavoro che nell’isola manca e ogni anno spinge 7mila giovani a fare le valigie per andare lontano e quasi mai tornare indietro. Toni spesso pacati ma non sono mancati gli scontri e le frecciate al vetriolo tra i candidati alle Politiche di domani 4 marzo, riuniti per un confronto nella sede della Nuova Sardegna.

Turismo. La domanda era di quelle da un milione di dollari: che fare per allungare la stagione turistica di appena 40 giorni nell’isola in cui il turismo vale appena il 7% del Pil regionale? Un tema che si intreccia a doppio filo con altri due, i trasporti e l’urbanistica. Inizia Moro (Lega-Psd’Az): «Le politiche turistiche sinora sono fallite, soprattutto nel Nord Ovest. Un esempio è l’Asinara, un paradiso abbandonato». E poi: «Ci sono alberghi che campano con i contratti della prefettura ospitando i migranti, credo che questo business da 26 milioni di euro debba essere interrotto». Ma se la stagione è corta è anche colpa di trasporti che non funzionano: «C’è il caso Alghero, da dove è andata via Ryanair e la continuità è a rischio». Subito dopo Pittalis, Fi: «Il problema è che l’isola non è competitiva, non basta andare alla Bit se la qualità dei servizi non è all’altezza. È necessario consentire agli imprenditori di adeguare le proprie strutture, con ampliamenti e migliorie nell’offerta». Sechi, Potere al popolo, guarda oltre le coste e immagina «un’economia circolare, turismo e cultura protagonisti anche nei piccoli paesi dell’interno». D’accordo Chirigoni, Leu, che suggerisce di puntare sulla riscoperta del centro Sardegna, zone bellissime spesso non conosciute dagli stessi sardi». Lai, Pd, ricorda invece come il turismo negli ultimi 5 anni «sia cresciuto in Italia e in Sardegna, +22% nei mesi di spalle. E ad Alghero non c’è stato un calo, anzi le presenze sono aumentate del 13%. Ma bisogna migliorare l’offerta, servono hotel a 5 stelle e per questo è necessario avere Puc e legge urbanistica». Che senso ha costruire hotel «se quelli che abbiamo rimangono vuoti per 10 mesi all’anno?, domanda Licheri (M5s), che poi aggiunge: «Su 106 categorie di turismo, in Sardegna si continua a scommettere solo su quello balneare. Eppure abbiamo un sapere millenario, siamo la terra dei nuraghi: sono 8000 e solo 200 sono valorizzati». Infine Muroni, Autodeterminatzione: «È vero, gli hotel restano chiusi. E la Regione non scommette sul turismo, altrimenti perché investire appena lo 0,3% del bilancio regionale? E prima o poi i nuovi mercati che ora hanno problemi legati al terrorismo si riprenderanno e noi rischiamo di avere un crollo».

Urbanistica. Il testo della legge è in discussione da mesi, arenato tra divisioni e polemiche. Sul giusto modello urbanistico per l’isola, la divisione è netta. Pittalis punta il dito contro la cancellazione da parte del centrosinistra del piano casa, «legge che garantiva la ripartenza dopo il blocco creato da Soru», Sechi e Chirigoni sono preoccupate soprattutto per «le coste, fragili e da tutelare», così come Licheri: «Le coste sono opere d’arte e vanno tutelate: per questo non si può costruire. Stiamo attenti, perché gli avvoltoi del cemento sono già in agguato». E poi Lai: «La legge urbanistica non è solo questo, perché consente per esempio ai Comuni di accelerare gli iter per approvare i Puc e dunque pianificare il proprio sviluppo». Non solo turismo anche secondo Muroni: «L’urbanistica riguarda la vita quotidiana, la vivibilità del nostro patrimonio in tutti i 377 comuni, soprattutto dove il turismo non è preminente. L’edilizia è in crisi ovunque perché la burocrazia ha impedito qualsiasi intervento, colpa del sistema elefantiaco della Regione. Ecco perché il nostro programma prevede il federalismo interno per dare risposte rapide ai cittadini». Infine Moro: «Prima di parlare di urbanistica bisogna capire quale idea di Sardegna abbiamo: non c’è una politica urbanistica che dia certezze, regole certe. E non c’è una speranza di sviluppo turistico».

Trasporti. La nuova continuità territoriale aerea, il caso Ryanair ad Alghero, i limiti dei trasporti marittimi. Il confronto si anima, con Lai che sottolinea come il centrosinistra abbia «salvato l’aeroporto di Alghero dal fallimento» e Moro ribatte «non è vero». Licheri punta il dito contro «la politica fallimentare degli ultimi 50 anni, con l’isola mortificata dallo Stato e dall’Ue. I bandi della Ct1 bocciati perché sbagliati, un piano di trasporti interno inesistente». E poi Muroni che invita ad allargare l’orizzonte: «Perché la Continuità guarda solo verso l’Italia? Perché ci dobbiamo precludere il 75% dei mercati?» Infine Pittalis: «Quando la giunta di centrodestra ha tentato il progetto flotta sarda per la continuità marittima, i primi nemici sono stati i partiti di opposizione». Poi la bastonata è arrivata dall’Europa, che ha chiesto indietro gli 11 milioni di euro stanziati dalla Regione alla Saremar.

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