La Nuova Sardegna

Servitù a Capo Frasca indennizzi ai pescatori ma non per tutti

di Enrico Carta

TERRALBA. Indennizzi, ma non per tutti. Se da un lato c’è chi può finalmente sorridere, d’altro canto c’è chi vede passare sopra la propria testa ciò a cui aveva ambito. L’avvio delle procedure per...

04 marzo 2018
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TERRALBA. Indennizzi, ma non per tutti. Se da un lato c’è chi può finalmente sorridere, d’altro canto c’è chi vede passare sopra la propria testa ciò a cui aveva ambito. L’avvio delle procedure per il pagamento degli indennizzi coinvolge tantissimi pescatori che per anni non hanno potuto fare rotta verso Capo Frasca, zona occupata militarmente dal poligono. Lascia invece con l’amaro in bocca tantissimi operatori del settore che già alcune settimane fa avevano iniziato la loro battaglia legale affidando all’avvocato Antonio Tola il compito di verificare quali strade percorrere per ottenere a loro volta una parte della cifra che il ministero della Difesa ha stanziato come risarcimento alle varie marinerie che per tantissimo tempo non hanno potuto gettare le reti in quel braccio di mare interessato dalle operazioni militari.

La vera novità positiva è che, comunque la risposta del Governo sempre negata sino al 2016 c’è stata grazie all’accordo tra il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, e il presidente della giunta regionale Francesco Pigliaru. Dopo qualche mese di attesa le pratiche sono passate in carico alla Regione e da questa ai Comuni che dovranno distribuire gli indennizzi per il 2015 ai 96 richiedenti ai quali è stato riconosciuto e per il 2016 a 48 operatori della pesca.

Le marinerie tra cui verranno distribuiti due milioni di euro sono quelle di Arbus su cui ricade il poligono e quelle prossime di Terralba, Arborea, Santa Giusta, Cabras e Marrubiu. Queste pagavano regolarmente le licenze di pesca per l’utilizzo di quel tratto di mare, ma erano impossibilitati a utilizzarli perché erano interessate dalle manovre militari. È questo il motivo che ha originato la protesta durata anni e infine l’acconsentire al risarcimento da parte del governo. Il risultato era stato salutato molto positivamente al momento dell’accordo, Resta però la macchia degli esclusi. Il ministero aveva infatti respinto un centinaio di domande. Secondo il Comando militare dell’Esercito in Sardegna non possono essere accolte quelle presentate in forma singola. Il problema è che moltissimi tra i pescatori del compendio di Marceddì operano in cooperativa e quindi solo una minima parte possiede i requisiti. Tutti gli altri, al momento, restano fuori. A loro resta la strada del tribunale.

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