La Nuova Sardegna

Valtur chiede il concordato A rischio la stagione estiva

Valtur chiede il concordato A rischio la stagione estiva

Bloccate le prenotazioni in tutte le 16 strutture, compresi i 3 villaggi sardi La società ha chiuso il 2016 con 80 milioni di perdite e 70 milioni di debiti

09 marzo 2018
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SASSARI. Stagione a rischio nei villaggi Valtur dopo che la società ha presentato al tribunale di Milano la richiesta di concordato preventivo. Le prenotazioni sono bloccate in tutte le strutture, compresi i tre villaggi sardi: il Tanka, a Villasimius, il Colonna beach, a Golfo Aranci, e il Parco Torre Chia, a Domus de Maria. «Ci richiami tra quindici giorni – risponde l’operatore del call center – Per ora le vendite sono bloccate».

Il tribunale ora si dovrà esprimere fissando i termini di presentazione di un piano di risanamento e ristrutturazione della società entro un minimo di 60 giorni fino a un massimo di 1200. Questo servirà a bloccare le istanze dei creditori. Intanto il ministero dello Sviluppo economico ha già convocato azienda e sindacati per il 15 marzo. I tempi, però, sono molto stretti ed è difficile immaginare una piena ripresa dell’attività per l’estate. Già ad aprile, infatti, si dovrebbe partire con le attività di manutenzione e la selezione del personale.

Valtur aveva navigato in cattive acque già negli scorsi anni. La società è già stata in amministrazione controllata nel 2011. Due anni fa è stata acquistata da Investindustrial, un fondo di private equity gestito da Andrea Bonomi, che ha investito nella società circa 100 milioni di euro. L’ultimo esercizio si è chiuso con un fatturato di 86 milioni (più 7% rispetto all’anno precedente) e perdite per circa 80 milioni. La società specializzata in villaggi-vacanze e pacchetti turistici non ha praticamente debiti nei confronti delle banche, ma ha un’esposizione verso terzi pari a circa 70 milioni, in gran parte fornitori. Per questo la scelta di avanzare la domanda di concordato preventivo appare obbligata: è necessario congelare le istanze dei creditori.

Sul piede di guerra i sindacati. «Si tratta di un atto gravissimo e irresponsabile, peraltro intrapreso senza che si sia stato svolto alcun incontro, nemmeno informativo, con le organizzazioni sindacali – si legge in una nota della Filcams Cgil – La gestione di Bonomi doveva rilanciare Valtur e invece si conclude con la richiesta di un concordato preventivo senza alcuna prospettiva per il proseguo delle attività, proprio durante l'avvio della stagione estiva».

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