La Nuova Sardegna

I 5 stelle riuniti a Roma: ora ricostruiamo il Paese

di Alessandro Pirina
I 5 stelle riuniti a Roma: ora ricostruiamo il Paese

Da Di Maio anche i 16 eletti nell’isola. Licheri: «È stata una giornata storica» A Milano il debutto di De Martini, il primo leghista sardo del Parlamento

10 marzo 2018
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SASSARI. Grillini a Roma, leghisti a Milano. Debutto nella penisola per i vincitori delle elezioni, in questo momento accomunati dalla ricerca di una maggioranza per fare il governo. Destinatario dei loro serrati corteggiamenti è soprattutto il Pd, l’unico in grado di assicurare i numeri in Parlamento, a meno che i 5 stelle e la Lega non decidano di provare ad accordarsi tra loro. Nell’attesa di conoscere il destino del governo (e del Paese) i neoeletti ieri si sono ritrovati tutti insieme. Luigi Di Maio ha radunato le sue truppe all’hotel Parco dei Principi ai Parioli. Una standing ovation ha accolto il candidato premier in pectore del Movimento. La nutrita pattuglia sarda era al completo, i 16 parlamentari che gli elettori isolani hanno premiato con una valanga di voti erano tutti a Roma. Nelle stesse ore a Milano Matteo Salvini, candidato in pectore invece del centrodestra, ha radunato i suoi. Un’affollata platea in cui non sono mancati i due sardi eletti sotto il simbolo di Alberto da Giussano: il segretario sardista Christian Solinas, approdato a Palazzo Madama, e l’oculista cagliaritano Guido De Martini, il primo leghista sardo a sbarcare in Parlamento.

I grillini a Roma. Undici deputati e cinque senatori. È questo il bottino del Movimento 5 stelle alle politiche del 4 marzo. Un esercito di onorevoli alle prime armi, fatta eccezione per i soli due deputati uscenti, Emanuela Corda e Andrea Vallascas. «Sono stati straordinari nel prenderci per mano – racconta il senatore Ettore Licheri, avvocato sassarese al suo debutto in politica –. Molti di noi erano spaesati, stiamo entrando in un mondo che non conosciamo». Licheri è soddisfattissimo di questa prima adunata a 5 stelle che punta a diventare forza di governo. «È stata una bellissima giornata. Si palpava la sensazione di partecipare a un evento storico, epocale, di fare un progetto finalmente diverso e più ambizioso rispetto alle vecchie politiche. Tra di noi si respirava tanto entusiasmo, voglia di lavorare e di ricostruire quel rapporto di fiducia che è venuto a mancare tra i cittadini e la politica». «È stata una bellissima giornata – aggiunge la deputata Mara Lapia, avvocata e criminologa che ha sbaragliato destra e sinistra nel collegio di Nuoro –. Erano presenti senatori e deputati di tutta Italia, persone competenti e pronte a lavorare per ricostruire il nostro Paese».

Il leghista sardo a Milano. La pattuglia isolana a Milano era molto più ridotta di quella del M5s a Roma, ma il debutto di un sardo in Parlamento sotto le insegne della Lega è comunque un evento senza precedenti. Guido De Martini, oculista cagliaritano, è il primo parlamentare sardo leghista. «Fino a poco tempo fa era una cosa impensabile – ammette –. Alle ultime politiche la Lega aveva preso lo zero virgola e appena 1.300 voti, questa volta oltre l’11 per cento e 93mila voti». E così ieri De Martini era a Milano insieme agli altri 182 parlamentari leghisti. «È stata una riunione operativa in vista della prima seduta delle Camere del 23 marzo. Io mi sento addosso un’enorme responsabilità. Mi sono avvicinato alla Lega quando le percentuali erano bassissime. A me interessava soprattutto il tema dell’euro e dell’Unione europea. Fino ad allora avevo sempre votato partiti di centro. Sono da sempre anticomunista ma non avevo mai votato a destra. E sinceramente io non vedo neanche la Lega come un partito di destra. Le sue istanze sono quelle delle classi più deboli che la sinistra non porta più avanti perché il Pd è diventato il partito delle banche. La Lega è più a sinistra del Pd. Difesa dei lavoratori, ministero per la disabilità, via la legge Fornero sono tutti temi socialisti. Dicono che Salvini parli alla pancia. No, Salvini dice cose comprensibili, lineari, semplici».

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