La Nuova Sardegna

guardie mediche 

Il Pd chiede più risorse per il servizio di vigilanza

Il Pd chiede più risorse per il servizio di vigilanza

SASSARI. La vigilanza nelle guardie mediche non sarà soppressa, ma potrà essere garantita con altre modalità. Così la direzione della Ats all’indomani delle polemiche sulla ventilata soppressione del...

11 marzo 2018
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SASSARI. La vigilanza nelle guardie mediche non sarà soppressa, ma potrà essere garantita con altre modalità. Così la direzione della Ats all’indomani delle polemiche sulla ventilata soppressione del servizio dei vigilantes armati nei presidi sanitari notturni. I vertici della sanità ammettono che, in questo momento, potrà essere garantita la sicurezza delle guardie mediche «in coerenza con la copertura che il bilancio regionale assicura e assicurerà». Come dire, i soldi non bastano per il servizio di vigilanza armata. «Non è previsto alcuno stop alla vigilanza delle postazioni di continuità assistenziale (ex guardia medica) – fa sapere l’Ats, che precisa: «Il servizio di guardia armata non è incluso dal ministero tra i livelli essenziali di assistenza e deve essere finanziato dal bilancio regionale. Pertanto, prima di procedere a un ordine triennale alla ditta vincitrice della gara, stiamo valutando anche ipotesi quantitativamente alternative». Infine, una stoccata alla Cisl, che aveva parlato di «ennesimo atto di irresponsabilità»: «La Ats tiene all’incolumità di tutti i professionisti coi quali collabora giornalmente per mettere a disposizione dei cittadini i migliori servizi possibili». In soccorso dell’Ats alza la voce il gruppo del Pd, che chiede alla giunta di mettere mano al portafogli regionale per garantire il servizio a rischio. «Il servizio di vigilanza armata delle guardie mediche deve continuare a operare così come ha fatto in questi anni perché necessario per garantire la sicurezza e la tranquillità lavorativa di pazienti e medici – afferma il capogruppo dem Pietro Cocco –. Noi non solo pensiamo che il servizio non debba essere ridimensionato, ma reputiamo assolutamente urgente intervenire e, se le risorse a disposizione previste in finanziaria non dovessero essere sufficienti, proporremo rapidamente una variazione nei rispettivi capitoli di bilancio per integrare i fondi necessari».

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