La Nuova Sardegna

disegno di legge 

Equiparati i permessi di pesca

Il Consiglio approva: canoni uguali per concessioni e licenze

14 marzo 2018
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CAGLIARI. Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge che equipara i canoni per concessioni e e licenze di pesca nelle acque interne, insieme a quelli per la pesca subacquea professionale. È questa la novità principale prevista della legge di soli tre articoli approvata con 43 voti favorevoli e 4 astenuti.

L’obiettivo del disegno di legge è di garantire lo stesso trattamento economico alle imprese di acquacoltura, sia che si tratti di cooperativa e/o consorzi, oppure di imprese con una forme giuridiche diverse. La legge semplifica anche la disciplina sul rilascio delle licenze distinguendo nettamente tra pesca professionale e pesca sportiva. In quest'ultimo caso, in particolare, dall’inizio del 2019 la licenza sarà solo la una ricevuta di versamento della tassa di concessione regionale e andrà esibita insieme a un documento di identità Insomma, non sarà più richiesto il tesserino come nel caso della pesca professionale.

C’è anche un’altra novità. Grazie a un emendamento presentato dal Partito dei sardi, il Consiglio ha previsto che entro tre mesi dall'entrata in vigore, l'assessore presenti un disegno di legge per l'istituzione della direzione autonoma della pesca, acquacoltura e politiche del mare, ora invece accorpata a quella che si occupa di agricoltura. «Lo scopo – ha spiegato in aula il capogruppo Pds Gianfranco Congiu – è quello di valorizzare il ruolo della pesca e dell'acquacoltura nello sviluppo della Sardegna e garantire un efficace coordinamento delle politiche e delle azioni regionali anche per quanto riguarda i finanziamenti europei. È una svolta – ha aggiunto – perché finalmente stiamo separando la pesca dall’agricoltura». Secondo l'assessore all'Agricoltura, Pier Luigi Caria, «è un intervento che mette fine all’emarginazione di un settore che da sempre grandi numeri. La Sardegna ha la seconda marineria d’Italia per imbarcazioni sotto i dodici metri e la terza per battelli più grandi, dopo Sicilia e Puglia».

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