La Nuova Sardegna

Matrimoni in spiaggia sempre più stranieri scelgono la Sardegna

di Stefano Ambu
Matrimoni in spiaggia sempre più stranieri scelgono la Sardegna

Nel 2017 sono convolate a nozze 150 coppie da tutta Europa Un giro d’affari da 80 milioni nell’isola, 385 milioni in Italia

14 marzo 2018
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CAGLIARI. Sardegna come scenario del giorno più bello. Gli sposi coronano il loro sogno magari a piedi nudi sulla spiaggia. E l’isola incassa: pubblicità con le foto sparate sui social che scatenano invidia e desiderio di emulazione. E soldi: solo con gli stranieri la Sardegna l’anno scorso ha messo in cassa qualcosa come 80 milioni di euro.

Le coppie che hanno scelto nuraghi e mare nel 2017 sono state centocinquanta. Arrivate in primis da Inghilterra. Poi da Germania, Francia, Svizzera, Russia, Olanda e Austria. Ottanta milioni: molti o pochi? Abbastanza, ma si può fare di più. Soprattutto se si guarda la “torta” delle scelte degli stranieri in Italia: la fetta sarda è molto sottile ed equivale al due per cento. In pratica solo due futuri sposi su cento, quando scelgono il matrimonio in Italia, pensano all’isola. Ed è un settore che all’Italia nel 2017 ha portato 7.147 matrimoni per un totale di 385 milioni di fatturato.

Dagli esperti arriva un suggerimento: «Si possono unire le forze tra pubblico e privato – ha detto Paola Repetto, romana, ma pioniera delle wedding planner in Sardegna – ma perché la Regione non si organizza con un portale che in questo settore mette in vetrina tutta la Sardegna? Sarebbe anche auspicabile la costante partecipazione della stessa Regione alle fiere internazionali rivolte ai futuri sposi». Buone prospettive. E buoni affari. Ci sono di mezzo non solo i matrimoni, ma anche gli annessi e connessi. E cioè, per fare due esempi, la luna di miele. E gli invitati, in media una cinquantina per matrimonio. Con gli ospiti che ne approfittano per qualche giorno di vacanza. La spesa media è intorno ai 50mila euro: molto apprezzate soprattutto Cagliari, Alghero e Bosa. Inutile sottolinearlo: lo scenario più gettonato è la spiaggia. Cagliari, per stare sul pezzo, ha di recente autorizzato la celebrazione del matrimonio anche in riva al mare. Ma anche in parchi e monumenti. Con un tariffario molto chiaro: 1.200 euro per i non residenti e 800 se almeno uno degli sposi è residente.

Sono alcuni degli elementi emersi ieri mattina nel corso di un seminario sul wedding tourism promosso dalla Regione (assessorato del turismo) e realizzato dall’agenzia in house Sardegna impresa e sviluppo (Bic Sardegna). Spunti molto interessanti sono arrivati da una ricerca della Sl&a turismo e territorio con dati e riflessioni illustrati dal presidente Stefano Landi e da Marco Piscedda. Per quale motivo si sceglie la Sardegna? In testa c'è il fattore paesaggio. Altri elementi: autenticità, legami familiari, fascino-sogno, romanticismo, esperienze passate: chi vuole dire sì nell’isola al 72,5 per cento c'è già stato in precedenza. Importanti anche i numeri sulla permanenza degli sposi prima e dopo le nozze per la luna di miele. Per un totale che nel 61 per cento dei casi va dai 7 ai 15 giorni. Ma spesso in Sardegna anche gli ospiti ne approfittano per trattenersi qualche giorno in vacanza.

Il progetto, denominato “Wedding tourism: opportunità per i territori regionali”, prevede un incontro formativo destinato sia agli amministratori che al personale degli enti locali regionali, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza del fenomeno wedding e promuovere la costituzione di una rete di offerta che faccia della Sardegna una vera e propria wedding destination. Dopo Cagliari, prossime tappe a Santu Lussurgiu, Tortolì e Alghero.

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