La Nuova Sardegna

Da Madrid a Londra lo scalo di Alghero riprende a volare

di Gian Mario Sias
Da Madrid a Londra lo scalo di Alghero riprende a volare

Presentata la “summer”: 15 compagnie per 52 destinazioni. Previsti 16 collegamenti con l’Europa, albergatori soddisfatti 

16 marzo 2018
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ALGHERO. Sedici mercati internazionali, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Svizzera, Spagna, Svezia, Ungheria. Tanta Italia. Quindici compagnie, otto di linea e sette charter. In tutto, 52 destinazioni, nove delle quali nuove di zecca. Dopo due anni di sofferenza assoluta, Alghero alza la testa. L’aeroporto internazionale “Riviera del corallo” ha di nuovo una “summer” degna di tale nome. Poco, pochissimo, se raffrontato ai numeri che stanno facendo Cagliari e Olbia. Tanto, tantissimo, se raffrontato alla cura dimagrante cui dal 2015 a oggi è stato sottoposto da un insieme di fattori lo scalo del Nord Ovest e del Centro Sardegna.

La stagione. Ieri il direttore generale di Sogeaal, Mario Peralda, e il responsabile del settore “aviation” della società di gestione, Lelle Ciaravola, hanno presentato la “stagione aerea” alle porte ai principali stakeholder del territorio. Un tavolo affollatissimo, tra operatori locali dell’industria turistica, addetti ai lavori ed esponenti delle associazioni di categoria. Federalberghi, Confcommercio, Confapi, consorzi vari, tutti a registrare soddisfatti un programma che sa di svolta. Tanto che per una volta abbandonano tutti la prudenza e si sbilanciano. «Sarà una buona annata», dicono in coro. E se lo dicono loro, che hanno in mano il termometro della situazione e possono fare previsioni sulla base dei dati delle rispettive aziende, c’è da avere fiducia.

Oltre l’estate. D’altronde, si è sempre detto, il vero banco di prova arriverà dopo l’estate, quando il territorio – e non Sogeaal – dovrà dimostrare di essersi dotata degli strumenti necessari per destagionalizzare i flussi. Alghero, ma anche Stintino e Castelsardo, e a seguire il resto del territorio, in estate continuano a “tirare”. Per capire se la rivoluzione indotta dalla fine della lunghissima luna di miele con Ryanair funziona, ci sarà tempo. Intanto, però, qualcosa si muove.

Il vettore irlandese resta un interlocutore privilegiato, e in estate assicura il 33% del traffico del “Riviera del corallo”.

Network. Ma la fine di quello che può essere tranquillamente considerato un monopolio ha stimolato la fantasia del management di Sogeaal, al quale va riconosciuto il merito di aver incrementato le rotte attraverso un network che coinvolge otto compagnie di linea, da Alitalia a Blue Air, da Ryanair a EasyJet, da Volotea a Wizz, da Vueling a SmartWings, e sette charter, da Corendon a Sas, da TuiFly e TuiFly Nordic a JetTime, da AirNostrum di Iberia Regional a Air Aisie. Le destinazioni italiane sono 11: ci sono quelle storiche e quelle che stanno per diventarlo, e c’è una novità: Napoli, operato da Volotea e da EasyJet. I voli di linea internazionali sono 15. Tre le novità: Luton, ossia Londra, e il ritorno di Barcellona e Madrid. I charter internazionali sono 27, con le novità Amsterdam, Bilbao, Maastricht e Malaga.

Operatori. Stefano Visconti di Federalberghi, Gianluigi Tolu di Confcommercio, Marco Di Gangi di Domos, Gianni Russo del Consorzio Golfo dell’Asinara e Marco Montalto di Confapi sono soddisfatti e danno un chiaro segnale di unità d’intenti. Ma soprattutto lanciano un appello all’unisono. «La classe politica locale prenda esempio da altri e compia i passi necessari per aiutare il territorio a diventare una vera destinazione turistica».

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