La Nuova Sardegna

Giallo in un hotel di Olbia cade dal 5° piano e muore

di Stefania Puorro
Giallo in un hotel di Olbia cade dal 5° piano e muore

Una 39enne era nella stanza con il compagno: non si esclude alcuna ipotesi 

16 marzo 2018
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OLBIA. La drammatica certezza, per il momento, è solo una. Un volo terrificante, dal quinto piano di un albergo del centro storico, e poi la morte. Quella di una giovane donna polacca, che aveva trascorso la notte con il suo compagno al “Panorama” e che è precipitata dalla finestra di una suite con vista sul mare alle 6,40 di ieri. Il corpo completamente nudo di Magdalena Monika Jozwiak, 39 anni, si è schiantato prima sul parapetto di una palazzina bassa (dove erano evidenti tracce di sangue) per poi essere scaraventato sulla strada, in via Garibaldi, davanti a una delle facciate dell’hotel.

Un giallo fittissimo avvolge questa tragedia. Tutta da ricostruire, tutta da capire. Per questo non c’è una pista precisa che gli inquirenti stanno seguendo, così come non c’è per il momento nessuna accusa nei confronti del compagno della donna, Marco Messina, 44 anni da compiere, olbiese, giardiniere e manutentore, iscritto comunque nel registro degli indagati. Secondo le prime informazioni, lui avrebbe detto di non essersi accorto di nulla e di aver sentito all’improvviso un violento tonfo: si sarebbe affacciato e poi sarebbe corso giù, gridando tra scale e corridoi. Per poi non staccarsi più dal corpo senza vita della sua donna. Ed è lì proprio lì che i carabinieri del reparto territoriale di Olbia, guidati dal colonnello Alberto Cicognani e coordinati dal procuratore di Tempio Andrea Garau, lo hanno trovato al loro arrivo. Non è stato lui, però, a dare l’allarme. Ma un cliente dell’albergo, che si era alzato presto per prendere un aereo.

La storia. La coppia stava insieme da anni ma avrebbe vissuto una storia con tanti litigi. Durante la quale lei, nel passato, era arrivata anche a denunciare il compagno per stalking. Ieri pomeriggio, i due, avevano deciso di prenotare una suite, all’ultimo piano dell’albergo Panorama, per trascorrere una notte movimentata. Avevano organizzato tutto e preparato tutto ciò che serviva: vodka, champagne, spumante e cocaina. Qualcuno, li avrebbe anche sentiti urlare e litigare. Ma per ora non si può sapere che cosa sia realmente successo in quella stanza prima che la vita della donna polacca si spezzasse.

L’allarme. I carabinieri sono arrivati immediatamente e hanno provveduto a isolare la zona con l’aiuto della polizia municipale. Marco Messina è stato portato in caserma e da qui al pronto soccorso per essere sottoposto agli esami tossicologici (nel suo sangue erano evidentissime le tracce di alcol e droga). Lo stesso mix micidiale che potrebbe aver portato la donna - ma è sempre una delle ipotesi -, a lanciarsi dalla finestra (si attendono i risultati dell’autopsia che dovrebbe essere fatta oggi). Ora, l’uomo, si trova ricoverato nel reparto di psichiatria del San Giovanni di Dio e nelle prossime ore sarà di nuovo interrogato.

Le piste. Non ce n’è una che venga seguita più di altre. E per svelare il mistero devono essere fatte diverse ricostruzioni. La prima è legata alla versione che darà Marco Messina e che andrà ad incrociarsi con i risultati dell’autopsia da una parte e con quelli degli esami a cui è stato sottoposto lui dall’altra. Poi ci sono le testimonianze: i tanti racconti fatti dai clienti dell’albergo e dagli abitanti della zona che, con molta disponibilità, hanno risposto alle domande dei carabinieri. Alcuni hanno detto di aver sentito una lite notturna, altri di non essersi resi conto di nulla. Qualcuno, dopo il dramma, ha anche raccontato di aver sentito Messina urlare, rivolgendosi alla sua compagna senza vita “Ma che cosa hai fatto”.

I Ris. L’altra ricostruzione sarà quella dei Ris, arrivati sul luogo della tragedia a metà mattina. Hanno prima esaminato minuziosamente la camera nella quale alloggiava la coppia e poi svolto i rilievi esterni su un’autoscala con l’aiuto dei vigili del fuoco. Pare che siano state rilevate alcune impronte esterne, sulla finestra. Come se la donna si fosse fermata o si fosse voluta aggrappare prima di volare giù. Questi rilievi serviranno anche per ricostruire la traiettoria della caduta con l’utilizzo un sofisticato strumento laser che lascia precisi segnali. I quali, uniti a tutti i frammenti ritrovati, verranno analizzati da un computer.

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