La Nuova Sardegna

Pd, solo ex Ds e renziani con Cucca

Pd, solo ex Ds e renziani con Cucca

Dopo le dimissioni dei soriani anche l’area Cabras-Fadda diserta la segreteria

21 marzo 2018
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CAGLIARI. Nel Pd non tutto è ancora chiarito, nonostante il mezzo accordo raggiunto sabato nella direzione regionale di Oristano. È vero che il segretario Giuseppe Luigi Cucca ha congelato le dimissioni fino alla prima settimana di aprile, ma la segreteria che aveva convocato per lunedì mattina è stata disertata dalle altre due correnti. Se era scontata l’assenza del gruppo capeggiato da Renato Soru, i suoi tre delegati Giuseppe Frau, Antonio Piu e Barbara Cadoni si erano già dimessi in blocco prima della direzione regionale, a sorpresa la riunione è stata disertata anche dalla corrente dei popolari-riformisti. A cominciare dal vicesegretario Pietro Morittu e poi Aldo Pili e Alberta Grudina. In sostanza, a rispondere alla convocazione di Cucca sono stati solo i renziani e gli ex Diesse Sebastiano Mazzone, Anna Rita Mele e Antonio Piu, ma mancando il numero legale, erano presenti solo in quattro su dieci) la riunione è stata rinviata a data da destinarsi.

Ennesimo strappo. Dunque, l’armistizio raggiunto a Oristano è durato appena due giorni. Ma quale è stato il motivo della mancata partecipazione dei popolari-riformisti alla segreteria? Dovrebbe essere questo: il documento finale della direzione di Oristano, letto da Cucca dopo cinque ore di dibattito, non è stato votato dalla direzione, ma invece sarebbe stato fatto circolare come approvato nella chat del partito. Potrebbe essere stato un errore tecnico averlo messo in rete, ma dalla corrente dei popolari-riformisti è stato invece letto come un errore politico, o comunque come «un passo in avanti non previsto» da parte del segretario regionale. Soprattutto perché alla fine della direzione, quello stesso documento era stato criticato, in alcuni passaggi, dall’ex senatore Silvio Lai, uno dei leader dei popolari-riformisti. Mentre il gruppo di Soru aveva fatto subito sapere: «Non è stato votato da nessuno, ma se avessimo dovuto farlo, noi avremmo detto no, perché non siamo soddisfatti del rinvio delle dimissioni di Cucca ad aprile».

Cosa accadrà. È possibile che dopo il rifiuto dei popolari-riformisti di partecipare alla segreteria anche questa corrente potrebbe dimettersi nei prossimi giorni. A quel punto la crisi sarebbe palese, con sei dimissionari, e Cucca potrebbe essere costretto ad anticipare i tempi della convocazione dell’assemblea regionale, prevista per la seconda settimana di aprile, che è tra l’altro l’unico organismo che può accettare le dimissioni del segretario o sfiduciarlo. (ua)

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