Rete Dafne in aiuto delle vittime di reato
Il progetto arriva in Sardegna: assistenza gratuita con psicologi, avvocati, assistenti sociali e mediatori
23 marzo 2018
3 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Mai più soli di fronte alle conseguenze, a volte molto difficili da gestire sia dal punto di vista materiale sia da quello psicologico. Le vittime di un reato ora possono contare su una rete dal nome poetico e che le sosterrà, accompagnandole passo dopo passo. Si chiama “Rete Dafne Sardegna” e ha già numerosi sostenitori il progetto presentato ieri mattina nella sede della Fondazione di Sardegna, che lo sostiene convintamente, alla presenza della vice presidente Angela Mameli e del segretario generale Carlo Mannoni. Le finalità di un programma multidisciplinare che potrebbe cambiare radicalmente la percezione della propria condizione da parte delle vittime di reato sono state illustrate da Marco Bouchard, magistrato e fondatore della Rete Dafne a Torino e a Firenze; e da Franca Maieli, presidente della associazione “Mediatori Insieme”. I lavori sono stati introdotti da Annina Sardara, coordinatrice dell’importante progetto che prevede la possibilità di offrire alle vittime dei reati una assistenza a 360 gradi, intendendo con questo accoglienza, ascolto, informazione sui propri diritti, supporto psicologico e psichiatrico, orientamento, accompagnamento ai servizi e mediazione.
La fondazione di Rete Dafne in Sardegna, la terza regione italiana a ospitarla, è un risultato importante della associazione “Mediatori Insieme” di Sassari, che l’ha realizzato, e della Fondazione di Sardegna che l’ha sostenuto. Ma sono tanti i partner che contribuiranno alla riuscita di una iniziativa di grande civiltà. è infatti scarsa l’attenzione che solitamente viene riservata alle vittime dei reati che spesso si ritrovano sole ad affrontare le conseguenze. Ieri a salutare con parole di alta considerazione Rete Dafne sono arrivati l’assessora comunale Monica Spanedda, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Sassari, Gianni Caria; la procuratrice della Repubblica presso il tribunale per i minori, Elena Pitzorno; il presidente del Tribunale per i minori, Pietro Fanile; il presidente dell’Ordine forense, avvocato Mariano Mameli; Susanna Murru del Cipm. Presente anche il presidente della Dinamo Banco di Sardegna, Stefano Sardara. Insieme con il Cagliari Calcio e la Fondazione Giulini, la Dinamo sosterrà la Rete che in Sardegna potrà contare su due sedi, a Sassari e Cagliari. Il servizio sarà operativo a partire dal mese di settembre.
«Il progetto – hanno spiegato ieri i fondatori della Rete Dafne Sardegna – offre gratuitamente i diversi servizi a supporto delle vittime di qualsiasi reato, di ogni età, nazionalità, condizione economica e sociale, e costituisce attuazione alla Direttiva 2012/29/UE “Norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato”».
Totalmente gratuita per le vittime, la Rete metterà in campo uno staff costituito da psicologi, psichiatri, avvocati, assistenti sociali, educatori e mediatori. Una équipe multidisciplinare che il 17 marzo ha iniziato il percorso di formazione – curato dalla Rete Dafne Torino – con un programma che si concluderà a settembre.
La fondazione di Rete Dafne in Sardegna, la terza regione italiana a ospitarla, è un risultato importante della associazione “Mediatori Insieme” di Sassari, che l’ha realizzato, e della Fondazione di Sardegna che l’ha sostenuto. Ma sono tanti i partner che contribuiranno alla riuscita di una iniziativa di grande civiltà. è infatti scarsa l’attenzione che solitamente viene riservata alle vittime dei reati che spesso si ritrovano sole ad affrontare le conseguenze. Ieri a salutare con parole di alta considerazione Rete Dafne sono arrivati l’assessora comunale Monica Spanedda, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Sassari, Gianni Caria; la procuratrice della Repubblica presso il tribunale per i minori, Elena Pitzorno; il presidente del Tribunale per i minori, Pietro Fanile; il presidente dell’Ordine forense, avvocato Mariano Mameli; Susanna Murru del Cipm. Presente anche il presidente della Dinamo Banco di Sardegna, Stefano Sardara. Insieme con il Cagliari Calcio e la Fondazione Giulini, la Dinamo sosterrà la Rete che in Sardegna potrà contare su due sedi, a Sassari e Cagliari. Il servizio sarà operativo a partire dal mese di settembre.
«Il progetto – hanno spiegato ieri i fondatori della Rete Dafne Sardegna – offre gratuitamente i diversi servizi a supporto delle vittime di qualsiasi reato, di ogni età, nazionalità, condizione economica e sociale, e costituisce attuazione alla Direttiva 2012/29/UE “Norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato”».
Totalmente gratuita per le vittime, la Rete metterà in campo uno staff costituito da psicologi, psichiatri, avvocati, assistenti sociali, educatori e mediatori. Una équipe multidisciplinare che il 17 marzo ha iniziato il percorso di formazione – curato dalla Rete Dafne Torino – con un programma che si concluderà a settembre.