La Nuova Sardegna

Il M5s: rispettare i diritti dell’informazione

Il M5s: rispettare i diritti dell’informazione

Nota di tutti i parlamentari a 5 stelle. Solidarietà anche da Sardigna Natzione e dal forzista Maullu

29 marzo 2018
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SASSARI. Non solo la solidarietà virtuale, sui social network, e reale, al telefono e faccia a faccia, dei lettori. Anche la classe politica, almeno in parte, si è mobilitata per dare il sostegno alla Nuova Sardegna. I parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle, hanno emesso un comunicato congiunto. «I recenti fatti accaduti nella sede della redazione olbiese del quotidiano "La Nuova Sardegna" – si legge nel documento – destano grande preoccupazione nei parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle. La libertà di stampa è individuale e insieme collettiva, talmente importante che la tenuta democratica di un Paese si misura anche dal grado di indipendenza dell'informazione. Ecco perché, nel pieno riguardo del lavoro della magistratura, appare doveroso l'auspicio che l'azione giudiziaria si sviluppi nel rispetto dei diritti dell'informazione». Solidarietà anche da singoli rappresentanti politici. Vicinanza alla Nuova è stata espressa dall’assessore regionale Carlo Careddu. Il leader di Sardigna Natzione, Bustianu Cumpostu, ha scritto una nota in sardo e in italiano. «La libertà di stampa, come tutte le libertà, è un valore che mantiene forte la democrazia, qualunque azione che la impedisca o la limiti è un’azione grave contro la democrazia. Sardigna Natzione, che è nata e opera per la democrazia, è senza se e senza ma solidale con la giornalista e con il giornale intimidito dalla magistratura di uno stato già uso a impedire democrazie, lo stesso stato che impedisce alla Natzione Sarda di esistere e di autodeterminarsi». La solidarietà arriva anche da Forza Italia, e da oltre Tirreno. «La modalità con cui è stata perquisita la redazione della Nuova – dichiara l’eurodeputato Stefano Maullu, sardo di origine – è a mio avviso davvero imbarazzante, ed è francamente inaccettabile. Alla cronista Tiziana Simula sono stati addirittura sequestrati il cellulare e il computer personali. Alla cronista, e a tutta la redazione vorrei esprimere tutta la mia personale solidarietà affinché la stampa e il giornalismo possano continuare a essere liberi senza condizionamento alcuno». Solidarietà anche dal Gruppo di intervento giuridico. «La stampa – ha scritto il portavoce Stefano Deliperi – ha bisogno di indipendenza e professionalità, non certo di simili iniziative».

Della vicenda se ne è occupato anche Prima on line, il quotidiano di Prima comunicazione, dove il giornalista Giorgio Greco si è soffermato sulla contestazione alla giornalista Tiziana Simula, equiparata dal pm a una persona incaricata di pubblico servizio. «Paradossalmente – scrive ironicamente Greco – i rappresentanti della categoria (Federazione della Stampa e Ordine dei giornalisti) dovrebbero ringraziare il magistrato che ha emesso il provvedimento: inserire un giornalista tra le persone incaricate di un pubblico servizio, significa riconoscere il ruolo centrale degli operatori dell’informazione, rafforzando in qualche modo lo stesso dettato costituzionale dell’articolo 21».

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